Pozzallo. Arrestato dai Carabinieri un cittadino libico accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Fermato e arrestato un libico per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono stati i Carabinieri della Stazione di Pozzallo e quelli della Motovedetta d’altura CC 813 “di Bonaventura” a stringere le manette ai polsi di Mafath El Swajah , 32 anni, al quale è stato contestato anche il reato di porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Lo straniero, dopo essersi recato presso tre diverse agenzie di viaggi pozzallesi e avere acquistato a proprio nome tre biglietti per il catamarano che collega Pozzallo a Malta, aveva girato i titoli di imbarco a due suoi giovani connazionali clandestini, che volevano trasferirsi illegittimamente in territorio maltese. Quest’ultimi, aggrappandosi al fondo dello chassis di due Tir in partenza col natante verso l’Isola dei Cavalieri, erano riusciti addirittura a salire a bordo del catamarano dove, sfortunatamente per loro, sono stati scoperti dal personale di bordo. Da qui l’intervento dei Carabinieri che, intervenuti sul posto in pochi secondi, non hanno avuto difficoltà ad individuare e bloccare il loro complice che stava beatamente seduto a bordo del catamarano in attesa della partenza per Malta. Questi, sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico, motivo per cui i militari, nel trarlo in arresto, gli hanno contestato le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di porto abusivo di armi/oggetti atti ad offendere. Dopo essere stato sottoposto a foto segnalamento presso la Compagnia Carabinieri di Modica lo straniero, che si trovava in Italia quale rifugiato politico, è stato incarcerato presso la casa circondariale di Modica Alta. L’uomo è comparso davanti al giudice monocratico del Tribunale di Modica, Patricia di Marco, che ha convalidato l’arresto ed ha disposto l’obbligo di firma. Il difensore, l’avvocato Vincenzo Iozzia, ha chiesto, quindi, il rito del patteggiamento trovando il consenso del pubblico ministero Diana Iemmolo, per cui l’uomo è stato condannato a otto mesi e dieci giorni di reclusione e ventimila euro di ammenda, pena sospesa, per cui è stato rimesso in libertà.

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