“Ibla in Festa” al ritmo indiavolato dei djembe. I Tamburi d’Harmattan aprono l’undicesima edizione con balli coinvolgenti e canti popolari della Guinea

La musica tribale. I ritmi indigeni. Ieri sera, all’ombra dei palazzi barocchi, Ragusa Ibla si è ritrovata catapultata in Africa. Con molta gente che si è fatta coinvolgere dalla verve inimitabile de “Les Tambours d’Harmattan”. Ancora una volta, “Ibla in Festa”, che ha celebrato l’ouverture dell’undicesima edizione, ha colpito nel segno. Con una manifestazione che, stavolta, anche alla luce dei consistenti tagli con cui gli enti locali hanno fatto i conti negli ultimi mesi, è stata interamente sostenuta, a livello di costi, dall’organizzazione. Pippo Occhipinti, anima di “Ibla in Festa”, spiega che “non era possibile lasciare il quartiere barocco senza attività di intrattenimento durante le giornate clou dell’estate. E, soprattutto – aggiunge – non potevano interrompere una tradizione che, nel corso degli anni, si è sempre rivelata ricca di spunti per i visitatori e i turisti che intendono godere appieno delle bellezze monumentali del quartiere barocco. Il resto della kermesse, così come già annunciato, si terrà a settembre, anche nel tentativo di allungare ulteriormente la stagione. Stavolta, però, speriamo possa esserci il supporto concreto, oltre che virtuale, di Comune e Provincia, enti che, devo dire la verità, negli anni hanno sempre svolto sino in fondo la loro parte per quanto riguarda “Ibla in Festa”. Anche perché il rischio è che tutto il lavoro di promozione svolto in questi anni, se non è continuamente curato, si riveli assolutamente vano”.
I Tamburi d’Harmattan hanno dato il via alla loro esibizione in piazza Duomo. Poi hanno continuato, seguiti da tanta gente, sino a piazza Pola. Da qui, lungo corso XXV aprile, sempre caratterizzando il proprio passaggio con i ritmi tribali, sono arrivati sino a piazza Odierna dove lo spettacolo è stato animato da balli tradizionali che hanno coinvolto il pubblico. Balli e canti della Guinea sono stati proposti da Vincenzo Cilia, Alessandro Cappello, Marco Pluchino, Rosario La Terra, Stefano Ottaviano e Andrea Chessari, assieme a Fatu Camara, la ballerina. Il gruppo ha così diffuso la cultura musicale della terra d’Africa in un contesto, quello di Ibla, dove la presenza di numerosi turisti provenienti da ogni parte d’Europa ha contribuito a conferire all’esibizione quel pizzico di internazionalità che, in occasioni del genere, non guasta mai, rendendo ancora più apprezzato il patrimonio barocco di Ibla. Al ritmo indiavolato dei djembe, proposte le nenie più celebri dell’etnia malinki legate alla danza degli uomini forti, al corteggiamento e alla circoncisione.
L’animazione delle serate estive è sostenuta, oltre che da Comune di Ragusa e da Provincia regionale, anche da Confesercenti e dal Centro commerciale naturale “Ibla – Rete del Val di Noto”.

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