Modica, inchiesta sulla mancata apertura del canile di Contrada Aguglie

La Procura della Repubblica di Modica ha avviato un’indagine sul canile comunale completato da alcuni mesi e mai aperto in Contrada Aguglie, sulla strada provinciale Modica-Pozzallo, in un’area adiacente il Foro Boario. La magistratura inquirente vuole capire i motivi per cui l’importante struttura non sia ancora stata affidata o, quantomeno, aperta. Gli ufficiali di polizia giudiziaria della Procura nei giorni scorsi hanno interrogato alcuni dirigenti e funzionari comunali per mettere a punto i tasselli e ricostruire l’iter che ha portato alla realizzazione e al completamento del canile e perchè, come si diceva, allo stato sia ancora una cattedrale nel deserto. I lavori, per quello che progettualmente viene chiamato “rifugio sanitario pubblico”, furono appaltati il 16 marzo del 2010 per un importo di quasi trecentomila euro. Lo scorso mese di gennaio la struttura era pronta ma, inspiegabilmente, ancora oggi ci sono i lucchetti ai cancelli. E’ stata progettata per il ricovero dei randagi del comprensorio Modica-Scicli-Pozzallo-Ispica. Il Comune di Modica ha intenzione di affidare il “ricovero” a privati e pare che il problema riguardi l’indizione della gara d’appalto. E’ probabile che la Procura voglia fare luce sui ritardi per l’affidamento. L’indagine, sembra, sia partita da una lettera inviata a Palazzo di Giustizia. In precedenza, esattamente il quattro maggio scorso, il coordinatore provinciale del sindacato Isa, Giorgio Iabichella, si era rivolto al Prefetto di Ragusa per denunciare la grave inottemperanza del Comune di Modica e, soprattutto, era stata esposta la preoccupazione riguardo alla prolungata sospensione del servizio di recupero dei cani randagi. “Auspicando che non accadano fatti gravi come quelli del 2009 quando il piccolo Giuseppe Brafa fu sbranato dai randagi – aveva sottolinea Iabichella – ho chiesto l’intervento celere anche del Ministero della Salute, scrivendo al Sottosegretario di Stato, Francesca Martini”.

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