“GIRO DI VITE” DELLA CAPITANERIA DI PORTO DI POZZALLO PER IL CONTRASTO ALLA PESCA A STRASCICO ABUSIVA SOTTOCOSTA

Continua l’incessante attività di controllo avverso l’esercizio della pesca a strascico abusiva sottocosta. Nel primo pomeriggio di ieri,  l’equipaggio del battello veloce GC A07, dislocato presso il porto turistico di Marina di Ragusa, nel corso dell’attività di pattugliamento lungo il litorale compreso tra Marina di Ragusa e Scoglitti, ha fermato, ancora una volta, un altro motopesca locale impegnato in attività di pesca a strascico effettuata in zona vietata, entro le tre miglia dalla costa, provvedendo immediatamente alla contestazione di un verbale amministrativo di  2.000 € ed al contestuale sequestro degli attrezzi da pesca utilizzati, rete più divergenti, e del pescato illecitamente catturato.

L’ennesima sanzione della violazione accertata rappresenta il concreto risultato della mirata campagna di prevenzione, controllo e repressione, condotta sull’intera “filiera ittica”, svolta dai militari della Capitaneria di Porto di Pozzallo, sia a terra che a mare, che fino ad oggi ha consentito di arginare in maniera concreta e sostanziale tale attività illecita effettuata soprattutto lungo il litorale compreso tra Marina di Ragusa e Scoglitti.

In particolare, le specifiche caratteristiche evolutive e l’elevata manovrabilità del battello veloce GC A07 dislocato a Marina di Ragusa, in posizione mediana nel Compartimento, ha finora consentito di far fronte a tutte le attività istituzionali da svolgere prediligendo quelle di polizia marittima, di contrasto alla pesca abusiva e di salvaguardia della vita umana in mare lungo il litorale ovest della costa di giurisdizione, in una logica di efficacia ed efficienza di impiego del personale e mezzi a disposizione. In ragione dei risultati finora raggiunti contro la pesca a strascico abusiva sottocosta, l’attività di controllo verrà ulteriormente incrementata sia in orari diurni che notturni, al fine di debellare tale fenomeno che risulta essere particolarmente invasivo per l’ecosistema marino, proprio per gli ingenti danni causati alla flora e fauna presente nei fondali nonché per quelli arrecati alle specie ittiche stanziali.

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