Modica. Querele dopo l’incidente mortale. Imputato contro il coimputato

Imputato querela per lesioni gravi il coimputato e un amico di quest’ultimo. E’ l’ennesimo passaggio della vicenda giudiziaria che riguarda il grave incidente avvenuto il 16 luglio del 2009 in Contrada Sant’Elena Pietrenere, l’arteria che conduce a Cava Ispica, quando perse la vita il bambino rumeno di nove anni, Nadine Sociu Sofica, residente a Modica con la famiglie. E’ stato l’avvocato Enzo Cavallo, che patrocina il motociclista S.V., modicano, a presentare le due querele. Nelle scorse settimane il Gup del Tribunale di Modica aveva rimesso gli atti al pubblico ministero per via di un’eccezione di nullità sollevata in apertura di udienza del processo poiché l’avviso di conclusione delle indagini era stato notificato al padre del bambino nella residenza sbagliata. Nel procedimento sono imputati per l’appunto il padre dello sfortunato ragazzino, M.N.S.S., 37 anni, difeso dall’avvocato Giovanni Favaccio, e il motociclista coinvolto nell’incidente.  Quel giorno il ragazzino viaggiava a bordo di un’autovettura Polo condotta dal padre e con a bordo la mamma, una sorellina, ed un pensionato modicano(l’altra persona querelata da S.V.). Il veicolo, acquistato appena il giorno prima, stava uscendo da una trasversa per immettersi nell’arteria principale quando è sopraggiunto, sembra, ad alta velocità, un motociclo Yamaha 600 condotto da S.V., un operaio di 27 anni, e che aveva impattato sulla fiancata sinistra dell’utilitaria, praticamente sfondandola. Su quel lato, nel sedile posteriore, si trovava il povero bambino. L’urto violento gli aveva fracassato il cranio. Era stato estratto dal veicolo da alcuni soccorritori ed adagiato su un terreno circostante. L’arrivo dell’ambulanza e la corsa verso l’Ospedale Maggiore era stata inutile. Ferita anche la sorellina di otto anni della vittima che si trovava vicino al bambino. Lievi ferite avevano riportato i genitori ed il pensionato modicano. In prognosi riservata, invece, il motociclista.

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