Nuova eruzione lampo sull’Etna: dalle 6, per tre ore, il nuovo cratere di sudest che si sta creando dalla base della vecchia bocca, ha fatto registrare un’intensa attività stromboliana, con fontane di lava incandescente, acccompagnata da emissione di cenere nera che il vento ha sospinto in direzione sud-ovest, nella zona della Piana di Catania. Gli esperti dell’Ignv di Catania hanno registrato anche la fuoriuscita di materiale magmatico, con colate che si sono dirette nella desertica Valle del Bove.
L’attività dell’Etna ha interferito con quella dell’aeroporto di Catania, che è rimasto comunque sempre operativo, ma l’obbligo di atterraggio e decollo dal mare e la limitazione dello spazio aereo hanno provocato dei ritardi nei voli. L’unità di crisi della Società aeroporti di Catania segue l’evolversi della situazione in contatto con l’Ingv etneo e la protezione civile.
Quest’ultima, dopo l’incremento del tremore vulcanico associato all’attività stromboliana, ha prorogato fino al 23 settembre prossimo il divieto di accedere oltre quota 2.920 metri. Sulla base delle osservazioni visive e strumentali dei fenomeni vulcanici, il Centro funzionale centrale per il rischio vulcanico del dipartimento della protezione civile ha emesso un avviso di “criticità elevata” per l’area sommitale dell’Etna e di “criticità ordinaria” per le aree del medio versante, pedemontana e urbana. Cenere che fa capolino anche in provincia di Ragusa e a Modica.