Pozzallo. E’ ancora un giallo la morte della donna di 62 anni

Ci sarebbe una contraddizione sulle cause della morte di Grazia Vernuccio, la donna di 62 anni originaria di Modica ma residente a Monza, che sabato, dopo essere ricorsa alla Guardia Medica di Pozzallo era stata rimandata a casa subito dopo che le era stato somministrato, dal medico di turno, un antispastico. La diagnosi del decesso parla di morte per arresto cardiocircolatorio. I familiari sostengono, dall’altro canto, che presso la Guardia Medica la Vernuccio fu sottoposta a elettrocardiogramma che sarebbe risultato, invece, assolutamente negativo. Da qui la decisione del sanitario di somministrarle l’antispastico ritenendo che avrebbe potuto interrompere il dolore che l’anziana donna accusava da qualche ore allo stomaco. I parenti hanno già segnalato i fatti ai carabinieri della stazione di Pozzallo anche se ancora non hanno formalizzato la denuncia che farà scattare l’indagine a cominciare dall’acquisizione della scheda di accesso e di dimissione dalla Guardia Medica oltre al certificato di morte che attesta il decesso per arresto cardiocircolatorio. Secondo i parenti, il medico che si prese cura della congiunta non avrebbe operato con la necessaria competenza. La vicenda, insomma, sembra debba assumere contorni giudiziari e non è improbabile che se dovesse scattare ufficialmente l’indagine la magistratura modicana possa decidere per l’esame autoptico. Nelle prossime ore, frattanto, potrebbe essere dimesso il marito, G.M., 64 anni che è ricoverato in Cardiologia all’Ospedale Maggiore di Modica per un’angina pectoris che lo ha colpito a seguito del malore che lo aveva avuto al momento del decesso della moglie con la quale, lasciata la Guardia Medica, era rientrato a casa.

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