Modica. Grazia Vernuccio è morta per infarto del miocardio

Sarebbe stato un infarto del miocardio la causa del decesso di Grazia Vernuccio, la donna di Monza, 62 anni, deceduta sabato dopo essere ricorsa alle cure della Guardia Medica e del Pte di Pozzallo, dove, dopo gli esami cardiologici, risultati negativi, le fu somministrato un antispastico. La salma della donna, originaria di Modica e in vacanza a Santa Maria del Focallo con il marito, poi colto da malore, è stata sottoposta martedì pomeriggio ad esame autoptico presso l’Ospedale Maggiore dal consulente nominato dalla Procura della Repubblica, Giuseppe Algieri. Da indiscrezioni, quasi certamente si è trattato di una morte da infarto del miocardio o infarto miocardico acuto, comunemente conosciuto come attacco di cuore. E’, in sostanza, l’interruzione della fornitura di sangue a una parte del cuore, che ne provoca la morte di alcune cellule. Le conclusioni definitive saranno consegnate nei prossimi sessanta giorni, tanti quanti i medici legali in genere ne chiedono per completare le operazioni. Nella vicenda, come già detto ieri, risultano iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo, due medici, presumibilmente quello della Guardia Medica e quello del Presidio Territoriale di Emergenza di Pozzallo. Quasi un atto dovuto questo da parte della magistratura modicana. “Negli ultimi anni – spiega il dottore Federico Mavilla – il modo di intendere la responsabilità medica è sostanzialmente mutata. Oggi il medico, non risponde, come in passato, solo per colpa grave, ma anche per colpa lieve, cioè nei casi di imprudenza o negligenza. La colpa professionale si caratterizza per imprudenza, negligenza e imperizia. Si parla di imprudenza quando, il medico agisce con avventatezza, con eccessiva precipitazione, con ingiustificata fretta, senza adottare le cautele indicate dalla comune esperienza o da precise regole dettate dalla scienza medica”. Il corpo della Vernuccio già ieri è stata restituita ai familiari per essere trasportata a Palermo dove sarà cremata come da sua volontà espressa precedentemente

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