Morti sospette all’Asp di Ragusa Incardona: “Necessaria sostituzione ai vertici dell’Azienda Sanitaria”

“Quanto accaduto in queste ultime settimane nei presidi dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa è un sintomo della chiara inefficienza della direzione generale Asp e di palese danno provocato dalle scelte operate in questi anni”.
Lo ha dichiarato il coordinatore provinciale di Forza del Sud, l’on. Carmelo Incardona, che aggiunge: “Vantarsi di aver ridotto le spese dell’Azienda e non assumersi poi le responsabilità che ne conseguono è un comportamento che fa gioco solo al rapporto che intercorre tra il manager dell’Asp e l’Assessore regionale Massimo Russo. Il direttore generale Ettore Gilotta, in questi giorni, non ha fatto altro che schivare gli attacchi mandando avanti i suoi a coprirgli le spalle mentre continuava tranquillamente le ferie. Bravo a prendersi i meriti anche quando non sono suoi, per niente bravo quando si tratta rispondere alle precise domande dei cittadini che esigono chiarezza. Ebbene, Gilotta si è sottratto, al momento, al ruolo di responsabilità che gli sarebbe proprio, quello cioè di affrontare in prima persona le critiche ed i problemi”.
“E’ troppo facile – continua Incardona – chiederne le dimissioni, che a mio avviso avrebbero dovuto seguire gli eventi senza che nessuno le chiedesse esplicitamente. Visto che Gilotta, evidentemente, a dimettersi non ci pensa neanche e visto che ha volutamente evitato di confrontarsi sui recenti fatti di cronaca, rivolgo la domanda al Presidente della Regione Lombardo ed all’Assessore regionale alla Sanità Russo: non credete che sia il caso di cambiare la guida dell’Asp 7?”
“Probabilmente Gilotta è colpevole solo di aver eseguito gli ordini superiori – incalza l’esponente FdS – pur rendendosi conto che si trattava di scelte pericolose. Dimettersi vorrebbe dire ammettere le proprie colpe; accettare le richieste venute da tutti i fronti, invece, sarebbe come riconoscere di non essere ben accetto; essere rimosso, ancora, getterebbe sotto una cattiva luce sia la direzione generale che il Governo regionale che aveva operato la scelta a monte. Stando così le cose, in effetti, sarà molto difficile per Lombardo e Russo fare qualcosa che non li faccia apparire come corresponsabili”.
“Mi permetto, dunque – conclude il deputato – di suggerire la soluzione: promoveatur ut amoveatur, dicevano i latini, che venga promosso purché venga rimosso. Non sarà la prima né l’ultima volta che accade, ma almeno avremmo risolto il problema salvando le apparenze. State tranquilli, non lo diremo a nessuno”.

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