Pozzallo. Direttissima per tre clandestini arrestati dalla Squadra Mobile. Due restano in carcere

Processo per direttissima per i tre clandestini arrestati dalla Squadra Mobile di Ragusa sabato scorso dopo il trasferimento presso il Centro di Prima Accoglienza di Pozzallo di sessanta cittadini extracomunitari, facenti parte di un gruppo di persone sbarcate clandestinamente a Lampedusa lo scorso 13 agosto. I tre sono comparsi davanti al giudice monocratico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore. Difesi dall’avvocato Angela Pazienza, per due l’arresto non è stato convalidato poiché l’ordinanza precedente di rimpatrio non era conforme alle norme fissate dalla Comunità Europea. E’ il caso di Emaydi Hisin, 32 anni, marocchino, e di Mohamed Torkhani, 25 anni , tunisino. Mentre per quest’ultimo il giudice ha disposto la remissione in libertà, per Hisin sono subentrate due condanne rimediate a Bologna che ora dovrà scontare. La prima è del 23 aprile 2010. Fu condannato per droga a un anno, due mesi e ventisette giorni di reclusione e tremila euro di multa e deve anche scontare un residuo di pena per una condanna del 26 ottobre successivo di un giorno e 1400 euro di multa. E’, dunque, tornato nel carcere di Modica Alta. Per quanto riguarda il terzo arrestato, Marouan El Ekremi, di 20 anni, tunisino, dopo la convalida, l’avvocato Pazienza ha chiesto di potere patteggiare la pena. Il pubblico ministero, Diana Iemmolo, ha dato il proprio consenso. Il giovane è stato condannato a otto mesi di reclusione. Il magistrato non gli ha concesso la sospensione per cui è rimasto in stato di detenzione. Secondo l’accusa, sono responsabili di essere entrati nel territorio nazionale senza la prescritta autorizzazione del Ministero dell’Interno. Al momento dell’arresto, gli uomini della Mobile avevano provveduto alla notifica, nei confronti Emaydi Hisin delle due ordinanze di ripristino della custodia cautelare in carcere applicate dal giudice modicano, emessa dal Tribunale di Bologna, per precorse sue vicende penali in Italia in violazione della normativa in materia di stupefacenti.

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