Modica: Susanna Parigi e il linguaggio delle donne ammaliano un pubblico emozionato

“Affidiamo le nostre vite solo a coloro che conoscono il peso della farfalla e la formula delle coincidenze. Se vi aspettate che qui ci si accontenti di qualcosa di meno, la nostra lingua rimarrà per voi sconosciuta come il silenzio perfetto della neve o il suono invisibile delle pietre che cantano”.
In queste parole l’essenza da cui ha attinto un’artista di gran talento come Susanna Parigi per riempire di parole e musica il suo quinto album “Il linguaggio segreto delle donne” le cui canzoni ha esibito ieri sera nel proscenio naturale della Chiesa di San Giovanni a Modica, per l’ultimo spettacolo in calendario del circuito del Mito, di fronte ad un pubblico, di tutte le età, curioso, attento, partecipante soprattutto emotivamente.
La chansonnier fiorentina ha dato il meglio di se stessa dando prova, unitamente ad un gruppo di musicisti assai affiatato, le sue notevoli capacità artistiche questa volta impiegate, in un’ora e venti di concerto, a parlare di donne, delle loro condizione, della loro grande pazienza e capacità nel capire e provare dolore
I testi si ispirano al “NU-SHU”, un misterioso linguaggio che si tramandavano per iscritto un ristretto gruppo di donne abitanti nelle province del sud della Cina; un codice linguistico creato appositamente per comunicare tra loro senza che gli uomini lo potessero comprendere. Di questa lingua segreta non vi sono molte testimonianze tradotte in italiano, saggi o documenti che ci consentano di comprendere fino in fondo le dinamiche e i perché (soprattutto) di questa lingua (quindi a Susanna spetta anche il merito di averci portato testimonianza di un frammento di cultura orientale che le nostre menti nemmeno oserebbero immaginarne l’esistenza).
Il contenuto di questi scritti “nu-shu” pare più o meno accertato vertessero spesso sulle condizioni di vita di queste donne sottomesse agli uomini: sia padri che mariti, del loro ruolo di spose infelici costrette al matrimonio con uomini che non amavano, del loro vivere quotidiano, oltre a testi di indiscussa qualità poetica.
E così il concerto è scivolato via con i titoli più famosi dell’album: l’uomo senza qualità, cosi è se vi pare, la città senza porte, volesse il cielo e la applauditissima Liquida.
A fine concerto e dietro le quinte conversazione spontanea e semplice con i fans con l’immancabile rilascio di autografi di una artista che meriterebbe fortuna, maggiore successo e soprattutto notorietà del grande pubblico.
“Siamo rimasti incantati dal talento di questa giovane ma matura, artisticamente parlando,chansonnier italiana che riesce con il bel canto ad arricchirci l’anima e i buoni sentimenti,commentano gli Assessore Enzo Scarso ed Annamaria Sammito, grazie a dei testi che sono poesia e veramente musica per orecchie sensibili e appassionate della vita e di tutto ciò che ruota attorno essa.”
a tu dormi

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