Fino a quale età è lecito fare sesso? Le donne sino a 50? Gli uomini fino a 70? Lo spiega il dottore Federico Mavilla

Parte da oggi una rubrica medica che la Redazione ha voluto affidare al Dottore Federico Mavilla, attraverso la quale saranno colmate alcune “lacune” mediche e scientifiche che sono in molti di noi. Cogliamo l’occasione per ringraziare anticipatamente il dottore Mavilla per la sua disponibilità a raccogliere l’invito che gli abbiamo recapitato.

Fino a quale età è lecito fare sesso? Le donne sino a 50? Gli uomini fino a 70? Tale quesito risulta notevolmente interessante e, oltremodo, frequentemente richiesto. Per gli uomini l’età continua a spostarsi grazie alle miracolose “mentine dell’amore”, pillole blu, gialle, arancione. Per le donne bisogna vedere cosa accade con l’arrivo della menopausa, sfatando però il mito del calo di desiderio sessuale con la menopausa.

Gli Uomini Ci si è chiesto per tanto tempo se esistesse un ‘climaterio maschile’. In effetti le analisi cliniche ci dicono che c’è un reale calo nella produzione di androgeni, gli ormoni sessuali maschili. Negli uomini, però, questo calo è lento e porta con sé diverse modifiche, dall’afflosciamento della pelle e della muscolatura, alla diminuzione dell’elasticità dei vasi sanguigni, l’aumento della pressione e, in molti casi, una diminuzione della capacità sessuale. Con l’avanzare dell’età, infatti, si verifica una lenta e graduale modificazione degli organi genitali, che riguardano in particolare la produzione di testosterone, che ha effetti sulla ghiandola prostatica, il peso e la consistenza dei testicoli. L’ipertrofia prostatica è presente nella maggior parte degli uomini di età superiore ai 65 anni. L’apparato spermatogenico, invece, rimane intatto, la produzione di seme maschile si riduce ma non si estingue, ed è per questo che gli uomini possono essere fertili anche in età  molto matura.
Modificazioni fisiologiche della sessualità maschile in età matura: Durante l’eccitamento si può avere necessità di una stimolazione diretta maggiore di quella necessaria per il giovane, ovvero di un tempo due o tre volte più lungo per raggiungere una piena erezione;  Una volta raggiunta l’erezione la si può mantenere per un periodo di tempo più protratto prima di avere l’eiaculazione;   la fase di plateau è più lenta. Durante l’eiaculazione si può assistere più ad un gocciolamento del liquido seminale che una vera emissione; l’intera eiaculazione può essere meno violenta. L’orgasmo può non verificarsi ad ogni rapporto, specialmente se questi sono abbastanza frequenti. La caratteristica più significativa della fase di risoluzione della persona anziana consiste nella maggiore durata. Si può dire che, in genere, se vengono mantenuti elevati livelli di attività sessuale dagli anni più giovani e non interviene nessuna inabilità fisica, acuta o cronica che sia, l’uomo anziano è normalmente in grado di continuare le sue forme di attività sessuale fino a 70 ed anche 80 anni di età. Quando vi sono problemi nell’attività sessuale del maschio ciò è riconducibile ad una di queste 6 possibilità :   monotonia del rapporto sessuale,  preoccupazione per la carriera o problemi economici,  affaticamento fisico e mentale,  eccessiva quantità di cibo o bevande,  infermità fisica o mentale del partner,  paura della prestazione sessuale.   Un altro cambiamento riguarda il periodo refrattario dopo l’orgasmo: i maschi giovani e adulti possono raggiungere l’acme sessuale anche diverse volte al giorno, anche diverse volte di seguito; dopo i 50 anni invece si può avere un solo orgasmo alla volta ed il periodo refrattario può durare dalle 12 alle 24 ore.
Le Donne Per alcune donne la menopausa, ossia la brusca interruzione della capacità di procreare, può rappresentare un momento di crisi. Qualche anno prima della fine delle mestruazioni si verifica, infatti, una diminuzione graduale della secrezione ciclica di estrogeno e progesterone: ci si accorge del sopraggiungere della menopausa quando le mestruazioni si fanno più deboli, più brevi e più distanziate. In genere ciò capita fra i 48 ed i 52 anni. In seguito a questa modificazione, le ovaie smettono di produrre estrogeno e non liberano più l’ovulo mensile, contemporaneamente si riduce drasticamente anche il livello di progesterone e ciò segna il termine definitivo dell’età feconda. I due sintomi principali che accompagnano la menopausa sono le vampate di calore ed il calo di umidità ed elasticità vaginale (atrofia vaginale). La vampata di calore consiste in un’improvvisa ondata di calore che si verifica dalla vita in su e che dura da pochi secondi a qualche minuto. Le vampate possono comparire 4-5 volte al giorno ed anche durante il sonno notturno. La secchezza vaginale, che dipende dalla minori secrezioni delle pareti vaginali, si presenta in genere 5-10 anni dopo la fine delle mestruazioni; essa è causa di irritazioni e di una maggiore predisposizione alle infezioni vaginali. La riduzione del livello di ormoni fa inoltre mutare la tonicità della pelle, favorendo la comparsa di alcune rughe, la maggiore distribuzione di adipe nel corpo. Una donna su cinque tuttavia sembra avere pochi o nessun disturbo dalla menopausa grazie anche alla terapia sostitutiva con estrogeni, che fa notevolmente regredire questi disturbi. Oggi l’orientamento di tutti gli specialisti è che si dovrebbe cercare di superare con la ragione e con le nuove tecniche farmacologiche quanto avviene a livello fisiologico. Dopo tutto ci sono nella vita altre circostanze anche molto più spiacevoli della menopausa che le donne imparano ad affrontare.  Le modificazioni ormonali non sembrano avere un’influenza diretta sulla libido femminile, ma diverse ricerche concordano sul fatto che le donne, con il passare del tempo, mostrano livelli di interesse e di attività sessuali minori dei loro coetanei di sesso opposto. Del resto ciò è abbastanza comprensibile: a che serve ad una donna avere la consapevolezza che, in teoria, la sua capacità sessuale può durare fino alla fine dei suoi giorni se poi non si sente più desiderata e non si accetta più fisicamente ? La capacità di attività sessuale e di risposta orgasmica della donna matura sembra inoltre dipendere molto dalla continuità e dalla frequenza dei rapporti avuti negli anni precedenti: se questi sono mancati,  anche l’interesse per la sessualità viene fatalmente meno. Un’altra motivazione la si potrebbe ricercare nell’allungamento del tempo di lubrificazione vaginale.    In altri casi la menopausa può invece portare una nuova ondata di sessualità, perché la donna sente questo periodo come la fine delle limitazioni che le erano imposte dal ruolo genitoriale e dalla paura di nuove gravidanze.  Le caratteristiche principali della sessualità femminile in età adulta si possono così riassumere:    le donne, a differenza degli uomini, anche in età avanzata, possono avere diversi orgasmi, uno di seguito all’altro.  Durante la fase di eccitazione, la donna anziana ha la risposta clitoridea e l’erezione dei capezzoli simile a quelle che si osservano nella donna più giovane;  si ha un minore aumento della tensione muscolare in risposta agli stimoli sessuali;  le piccole labbra reagiscono in modo più blando;  l’attività secretoria delle ghiandole del Bartolino è ridotta, così pure in vario modo la lubrificazione vaginale;  l’espansione delle pareti vaginali durante la fase di eccitamento è minore;  la fase di plateau è ridotta, non vi è inturgidimento dell’areola mammaria come avviene nelle più giovani;  nell’orgasmo la donna matura ha contrazioni vaginali nello stesso modo della giovane, ma di minore durata.

“Avevo sempre creduto che morire d’amore non fosse altro che una licenza poetica. Quel pomeriggio, di nuovo a casa e senza di lei, constatai che non solo era possibile morire, ma anche io stesso, vecchio e senza nessuno, stavo morendo d’amore.” Gabriel Marcia Marquez

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