QUANDO L’INDIGNAZIONE POPOLARE S’ALZA FORTE, ANCHE I POTENTI SONO COSTRETTI ALLA RESA. La Riflessione di Giombattista Ballarò

Nelle scorse settimane, sul web e sulla stampa non asservita al potere, si era propagata come un incendio alimentato da benzina, l’indignazione popolare per il vergognoso comportamento di deputati e senatori(volutamente minuscoli) che per anni si sono abbuffati nei ristoranti di Montecitorio e Palazzo Madama, pagando la stratosferica cifra di 6 euro per un pranzo completo. Ad un comune cittadino questa cifra non basta per comprare un panino ed una bevanda. Ma questo attiene alla giustizia sociale che tutti assieme con responsabilità diverse, siamo riusciti a costruire in questo Paese.
Oggi, il collegio dei questori di Palazzo Madama ha deciso che il menu sarà allineato ai prezzi d’un mercato medio-alto e dalla prossima settimana, un senatore pagherà un antipasto da 5 a 15 euro; un primo piatto da 6 a 24 euro; un secondo da 10 a 24 euro, coprendo in tal modo l’80% del costo effettivo del pasto.
Perché l’80% e non il costo reale ? E’ una sorta di contributo a questi poveracci che non riescono a sbarcare il lunario ? Non è stato sufficiente che per anni, hanno mangiato a costo degli italiani e non solo al ristorante ? Beh, non c’è proprio da rallegrarsi, perché viviamo in un Paese nel quale chi ha responsabilità ad alto livello, spesso è un irresponsabile con la faccia di bronzo, bisogna dire però, se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, che quando il popolo s’indigna adeguatamente, anche i potenti sono costretti alla resa.
Attorno ai Palazzi romani del potere, c’è qualcuno preoccupato per la possibile minore affluenza nei ristoranti della casta. Non è da escludere che ciò possa accadere. D’altra parte, come faranno con uno stipendio mensile che raggiunge appena 20.000 euro, spendere mediamente 40 euro al giorno per la pancia ?

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