Dosi per uso personale? Scicli, Tuzza resta in carcere

Resta in carcere il giovane arrestato dalla Guardia di Finanza in Via Colombo a Scicli. Fabio Tuzza, 29 anni, originario di Pachino, è stato sottoposto a interrogatorio di garanzia dal Gip del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, durante il quale si è difeso sostenendo che la droga che le fiamme gialle gli avevano trovata, era per esclusivo uso personale e che ne aveva fatto una discreta scorta in quanto doveva andare in vacanza e, dunque, l’avrebbe dovuta consumare in quel periodo. Il giudice non lo ha creduto, ha convalidato l’arresto ed ha confermato la custodia cautelare in carcere anche per i precedenti specifici che annoverava, respingendo di fatto la richiesta tendente ad ottenere almeno gli arresti domiciliari avanzata dal difensore di fiducia, l’avvocato Luigi Caruso Verso del Foro di Siracusa. I militari avevano individuato in un parcheggio di Via Colombo cinque persone che davano adito a qualche sospetto. Nel corso del controllo, quattro erano state segnalate alla Prefettura per consumo di sostanze stupefacenti mentre la quinta, il Tuzza per l’appunto, consegnava spontaneamente una dose di cocaina dichiarandone l’uso personale. Un atteggiamento che aveva insospettito le Fiamme Gialle che decidevano, dunque, per la perquisizione personale che consentiva di rinvenire tra gli indumenti personali e nelle scarpe, diciotto dosi di anfetamine confezionate separatamente, una dose di ecstasy e due dosi di cocaina. La frammentazione dello stupefacente, tipica dell’attività di spaccio, induceva i militari a ritenere che si trattasse di merce destinata alla vendita e per il ventinovenne scattavano le manette. I militari procedevano anche alla perquisizione domiciliare e sulla scrivania del giovane venivano trovati strumenti utilizzati per confezionare lo stupefacente oltre a una fiala di “popper”, la droga un tempo nota come “sexy-shop-drug”, e un flaconcino di metadone illecitamente detenuto ormai esaurito. Insospettiti dai numerosi indizi, i militari continuavano nelle ricerche fino a rinvenire in una cavità del soffitto nascoste da assi di legno due bustine contenenti oltre 10 grammi di marijuana e oltre 850 semi canapa indica da cui lo stupefacente si ricava. Sul terrazzo della casa veniva poi scoperta una vera attività di coltura, con tanto di serra per otto piante di marijuana che i militari estirpavano e ponevano sotto sequestro.

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