La festa di San Giovanni Battista , patrono e protettore della piccola cittadina iblea, per i monterrossani, da sempre, rappresenta un momento importante e molto sentito da vivere in maniera intensa. Da un accurato studio riportato nel libro ” Monterosso e San Giovanni, sette secoli tra storia e devozione” dello storico monterossano professore Angelo Schembari la prima testimonianza riguardante la festa di San Giovanni a Monterosso Almo è rappresentata da un atto notarile del 1559 in cui un abitante del posto si impegnava a pagarte , entro tempi brevi, dei debiti contratti , citando tra le scadenze la ” Festa di Santo Joanni”. Un momento particolare era la questua del venerdì e sabato, La commissione della festa accompagnata dalle note della banda musicale passava per i forni e le botteghe dove venivano aperti i ” carusedda” ( salvadanai) in cui si raccoglievano le offerte per la festa date dale massaie mentre facevano il pane o mentre si faceva la spesa. Per quanto riguarda il giorno della festa vera e propria, la domenica veniva celebrata una Messa ogni ora, a partire dalle 5. Durante la processione del mattino il Simulacro veniva portato sulle nude spalle dei fedeli che sanguinavano e molto suggestivo era il momento in cui i bambini che indossavano una veste rossa venivano presentati al Santo e poi spogliati e la veste legata al fercolo. I più anziani ricordano ancora i palloni illuminati , una specie di mongolfiere in miniatura che all’uscita del Simulacro si libravano nell’aria con grande stupore e gioia dei bambini che le inseguivano per accaparrarsele una volta cadute a terra . Il pallone più bello era naturalemente quello con l’effige di San Giovanni
Monterosso Almo e San Giovanni Battista tra storia e devozione.
- Settembre 1, 2011
- 6:11 pm
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