Scomparsa del tenore Salvatore Licitra: il cordoglio e il dolore dell’associazione “Ragusani nel Mondo”: “Era una persona speciale”.

Il direttivo dell’associazione “Ragusani nel Mondo” esprime profondo cordoglio per la scomparsa del tenore Salvatore Licitra i cui familiari sono di origine di Acate, cittadina della provincia di Ragusa. Era stato proprio questo il motivo per il quale, per la diciassettesima edizione dell’omonimo premio, quest’anno si era pensato di celebrare la carriera internazionale del tenore invitandolo per la consegna del giusto riconoscimento. Una notizia che aveva trovato il grandissimo compiacimento da parte dell’artista, pronto a smentire il detto “nemo profeta in patria”. Poi l’incidente di una settimana fa con la prognosi riservata e il coma. Infine il triste epilogo di oggi. Sabato sera, a ritirare il premio pensato per Licitra, è intervenuto il fratello Fabio che ha commosso l’intera platea. Con le lacrime e tremando, cercando di vincere la rabbia per le condizioni di salute in cui versava il fratello, ha detto: “Ma fra’, mio fratello come lo chiamo io, è una persona speciale. Mi dispiace che voi non avete avuto il piacere di conoscerlo. Ma fra’ è stato sfortunato perché quella maledetta sera non aveva trovato un posto al ristorante e siccome si doveva spostare con la moto di 200 metri per andare in un altro locale, ha lasciato il casco nel baule. Tutti avremmo fatto così. Lui era prudente sempre, io sono più spericolato. Ha avuto un malore e ha sbattuto a terra senza nemmeno avere la possibilità di proteggersi. Usate il casco sempre. A Catania ho visto che famiglie intere in motore non usano il casco”. Poi l’intera comunità iblea si era stretta attorno al dolore della famiglia e aveva consegnato il riconoscimento esclusivamente in segno di affetto e di speranza. “Salvatore Licitra, ha ragione il fratello, era davvero una persona speciale – spiega Sebastiano D’Angelo, direttore dell’associazione Ragusani nel Mondo – Quando sono andato a prenderlo in aeroporto è subito scoppiata una sintonia. Non vedeva l’ora di riabbracciare la sua terra e di esibirsi per i suoi concittadini. Purtroppo non ce l’ha fatta nonostante la sua tempra forte. Mi piace ricordare solo un episodio, proprio all’aeroporto, a testimonianza dell’amore per questa terra. Al momento di pagare il caffè, ha cercato di pagarlo lui, ma gli ho detto che l’avrei pagato io perché così si usa fare in Sicilia per gli ospiti di riguardo. E lui mi ha risposto in dialetto dicendo: anche io sugnu sicilianu. Con la sua morte non solo la Sicilia ma il mondo intero ha perso un grande uomo e un grande talento”.

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