Ristretto il letto di un torrente a Modica: “C’è rischio idrogeologico”

Possibile che un escavatore di una ditta di costruzioni privata possa, un bel giorno, decidere di ricavarsi una strada di servizio spianando un cumulo di detriti sulla riva del fiume, senza nemmeno metter su un cartello di cantiere? Se lo chiedono da venerdì mattina i residenti di via Fontana, dopo essersi accorti che un escavatore stava movimentando i resti di un cumulo di rifiuti che da tempo immemorabile giace abbandonato nei pressi dell’ex Foro Boario. Ad un’indagine più attenta si sono accorti che l’ammasso di rifiuti era stato fatto scivolare giù, e spianato in modo da formare una striscia di terra percorribile, probabilmente una strada di servizio. Ma per cosa? Cartelli di cantiere che indichino lavori imminenti, appunto, non ce ne sono. Si sa solo che l’area sottostante dovrà essere oggetto di interventi di riqualificazione legati ad un piano integrato per la realizzazione di opere pubbliche e la costruzione di alloggi di edilizia agevolata: un progetto di oltre dieci milioni di euro cofinanziati con fondi pubblici, della Regione, e privati, della ditta che si è aggiudicata i lavori. “Il problema – spiegano i residenti – è che una strada, anche solo di servizio, ricavata a valle, non fa che restringere ulteriormente il letto del fiume, con il rischio che alle prime piogge succeda un disastro. Già nel passato cumuli di rifiuti, anche ingombranti e pericolosi, sono finiti con l’acqua dentro il canale che arriva fin sotto viale Quasimodo, con il rischio che finisca per ostruirsi”. Ma c’è intanto, un rischio più visibile: tra questi rifiuti sono evidenti materiali pericolosi, tra cui lastre di eternit ormai sbriciolate e mai correttamente dismesse. I residenti di via Fontana chiedono quindi di sapere chi sta realizzando l’intervento, di che tipo di autorizzazione dispone, che scopo ha, e si dicono pronti ad azioni eclatanti o a presentare un esposto in Procura se si vedrà che altri lavori andranno avanti creando condizioni di pericolo.

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