Ruba ad una connazionale che si trova in sala operatoria. Modica, arrestata una rumena all’Ospedale Maggiore

Appena operata trova la forza per rubare alla donna con la quale condivideva la stanza. Ma è stata scoperta e arrestata. Protagonista una giovane ventisettenne rumena, Maria Georiana Stancu , accusata di furto aggravato. Tutto è avvenuto in una stanza della divisione di Ostetricia dell’Ospedale Maggiore dove la donna di prima mattina era stata ricoverata in Day Hospital perchè doveva sottoporsi a un intervento chirurgico. Era stata sistemata in una stanza insieme ad una connazionale, anche lei ricoverata per lo stesso motivo. La ventisettenne, poche ore dopo, conclusi tutti i rituali accertamenti clinici, è stata trasferita in sala operatoria e sottoposta alla necessaria operazione. Una volta che i chirurghi avevano completato positivamente l’intervento, la degente era stata riportata in stanza con una flebo al braccio. Dopo di lei era toccato alla connazionale andare sotto i ferri. Solo che la Stancu, che evidentemente si era abbondantemente ripresa dall’anestesia, nonostante avesse attaccata una flebo al braccio, si era accorta della presenza della borsetta che la sua connazionale aveva lasciato poggiata nell’armadietto. Approfittando dell’assenza della donna, la ventisettenne non ha resistito al richiamo del contenuto e, allora, si è alzata dal letto ed è andata a frugare all’interno della borsetta della connazionale, appropriandosi della somma contante di centonovanta euro. Solo che, nel frattempo, è sopraggiunta un’altra degente, ricoverata nella stanza attigua, e che era andata a fare visita alla rumena-vittima che, però, era ancora in sala operatoria. L’avventrice si è accorta del furto e ha letteralmente strappato di mano le banconote rubate alla ventisettenne. Quindi ha lanciato l’allarme. Sul posto è intervenuta dopo pochi minuti la polizia che ha bloccato la donna e l’ha arrestata. Ovviamente gli agenti hanno atteso, prima di portarla via, tutta la procedura post operatoria e nel pomeriggio hanno formalizzato gli atti. La donna è stata successivamente scarcerata dal pubblico ministero, con l’obbligo di firma presso il Commissariato per tre volte al giorno, in attesa del processo direttissimo.

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