Il precariato della scuola visto dalla parte degli studenti. Modica, riceviamo e pubblichiamo

Riceviamo e pubblichiamo:

In questa grande baraonda di ribellioni in difesa dei docenti precari dove molti hanno espresso opinioni personali, le vere vittime ,di tutto ciò , infondo ,siamo noi : gli studenti .E’ per questo che anche io , umile studentessa precaria vorrei far sentire la mia voce che si unisce a quella di tanti altri ragazzi come me. La permanenza di una guida che ci accompagni nel nostro percorso educativo e scolastico è molto rilevante . Infatti non essendoci una figura stabile tra le mura delle nostre aule , ci si sente sempre più dimenticati e abbandonati; invece noi siamo qui , IO sono qui ad esprimere il problema che da un pò ci spaventa : a differenza di noi ,che siamo sempre gli stessi dietro quei banchi più o meno scarabocchiati , la cattedra è diventata una situazione provvisoria per gli insegnanti precari.
Ognuno di loro ha un metodo istruttivo differente e il fatto che quando ci adeguiamo ad un metodo dobbiamo cambiarlo perchè cambia l’insegnante ci rende insicuri . Gli stessi docenti non conoscono noi e non sanno a che categoria apparteniamo , se a quella degli studiosi o a quella dei “superficiali” . Le classi ,tra l’altro , aumentano progressivamente di numero e diventa sempre più difficile per noi e anche per i professori dover mantenere certi ritmi assunti da classi meno numerose . Dato che la condizione in cui ci troviamo è decisamente simile ad una proporzionalità indiretta (all’aumentare degli studenti delle singole classi , diminuiscono i docenti “stabili”) concludo cercando di far capire a chi di dovere che un docente , prima di essere tale , deve restare con noi , conoscerci ed accompagnarci nel nostro cammino scolastico ed educativo.

Rita Cannata – studentessa del liceo linguistico Giovanni Verga di Modica

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