MODICA – Nigro e Colombo: “La partecipazione fa bene alla salute … dei cittadini”.

“Appare incredibile persino ai nostri occhi, pur essendo abituati alle contrapposizioni, l’escalation di polemiche che si riversa sull’opinione pubblica a mezzo stampa, giustappunto in un momento in cui sarebbe necessario unire le forze, o, quantomeno, confrontarsi nei modi, nelle sedi e nei tempi, che una sana e vera democrazia esigerebbe”. Paolo Nigro e Michele Colombo, consiglieri Comunale di Modica, sotterrano l’ascia di guerra e lanciano segnali distensivi alla politica locale.
“Siamo, di contro – dicono – testimoni di contrapposizioni quotidiane, che talvolta sfiorano la rissa verbale.
Sperando di scongiurare di essere “redarguiti” e di essere giudicati come “padre zappata” facciamo una doverosa autocritica, rilevando, però, senza nessuna pretesa di pontificare, che è, a dir poco, inusuale assistere alla sfida “all’ultimo comunicato di fuoco” tra militanti dei medesimi partiti, tra ex pur sempre della medesima coalizione di maggioranza, tra sindaci ed ex sindaci, tra chi si scaglia in maniera confusa e disorganica contro chi amministra, a farla breve quasi di tutti contro tutti.
Fra i più aspri motivi di contesa spicca il tanto dibattuto piano paesistico”. Nigro e Colombo fanno specifico riferimento all’esito positivo del ricorso al TAR dei Sindaci della Provincia verso il Piano redatto dalla Soprintendenza ed adottato dall’Assessorato Regionali ai Beni Culturali. “Si contrappongono – spiegano -quelli di coloro che pretendono, con toni integralisti ed ultimativi, gli appelli al CGA o, peggio, quelli di chi anticipa non soltanto il ricorso in appello, ma anche l’adozione di nuovi “congelamenti” di aree del nostro territorio.
Se non sono condivisibili i toni trionfalistici, tali vengono considerati quelli che comunicano la “vittoria”, meno che mai possono esserlo quelli di chi si scaglia contro una sentenza (che di norma si rispetta e non si contesta) della magistratura o di chi annuncia la utilizzazione della facoltà di reiterare i veti.
Non sarebbe molto meglio per tutti dissotterrare le asce e mettere in campo una ampia concertazione tra tutti i soggetti interessati, come per l’appunto esigono la sana e vera democrazia ed il rapporto tra istituzioni?
Bene quindi la conferenza allargata dei sindaci di ieri voluta dal Sindaco di Ragusa, purchè vi faccia seguito un confronto costruttivo con la Soprintendenza e con la Regione.
Questo è sicuramente il punto da cui ripartire per giungere ad un Piano Paesistico ex novo, che concili e coniughi tutti gli interessi in campo, non ultimi, ovviamente, quelli dell’ambiente e che nasca da una vera e ragionevole concertazione con le istituzioni locali, con le rappresentanze categoriali e con i cosiddetti corpi intermedi portatori di interessi diffusi della società.
Si mettano da parte le polemiche, si agisca piuttosto nell’interesse dei cittadini amministrati con i fatti.

Proviamo tutti a rimboccarci le maniche per lavorare “veramente per il BENE COMUNE”, non già a fare proclami in proprio favore, troppo spesso intrisi di pregiudizio ideologico e vedremo che alla fine “… la partecipazione farà bene alla salute … dei cittadini”.

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