Il no dei docenti del Liceo scientifico di Modica all’accorpamento di alcune classi. In gioco il futuro del Paese e delle nuove generazioni

Secco “no” dei docenti del Liceo scientifico di Modica all’accorpamento di alcune classi.
Gli insegnanti dell’istituto di Piazzale Baden Powell, lo esprimono in un documento dove i contenuti sono chiari. Eccoli:

1.Nel ribadire, unitamente agli alunni e alle famiglie, il deciso “no” della dirigenza e dei docenti all’accorpamento di alcune classi del Liceo scientifico di Modica, ci sembra opportuno chiarirne il senso. La scuola è il luogo delle relazioni e dello studio, ma anche del rispetto al diritto allo studio e della sicurezza. L’aumento progressivo del numero di alunni per classe, i tagli agli organici, il mantenimento dei docenti in stato di precariato, la mancata sicurezza nelle aule sono tutti elementi con cui si sta impedendo alla scuola di essere all’altezza del suo compito e si sta profondamente intaccando il futuro delle nuove generazioni e quindi del nostro Paese.

2.Nell’accorpamento di classi terze e quarte dell’ordinamento ordinario del nostro Istituto, contabilizzate insieme a quelle dei corsi sperimentali, si lede gravemente il diritto allo studio: non è possibile infatti insegnare con classi di più di cinquanta alunni; è difficilissimo recuperare il livello negli studi matematici e fisici passando dall’ordinario allo sperimentale, anchequalora qualcuno lo volesse fare senza ritenere leso il suo diritto alla scelta di indirizzo.

3.Speravamo in risposte improntate al buon senso e alla sollecitudine per la crescita delle nuove generazioni. Abbiamo cercato di causare il minor danno possibile agli inizi dell’anno scolastico. Diciamo però anche apertamente che non accettiamo questa situazione e che, per questo, una delegazione formata dalle diverse componenti della scuola si farà portavoce del disagio e della protesta ai diversi livelli istituzionali, mentre comunichiamo che intendiamo fare ricorso al Tar intanto per il venir meno del rispetto delle condizioni di igiene e di sicurezza che – secondo una sentenza del Tar del Molise – devono essere «preventivamente verificate» dall’Ufficio scolastico regionale, «pur in presenza di possibili inadempienze imputabili alla Provincia».

4.La nostra è una lotta convinta nei contenuti, totalmente gratuita nelle motivazioni e nelle modalità, chiaramente orientata al bene comune. Tale vogliamo che rimanga anche per quanti desiderano appoggiarla, perché si mantenga sempre chiaro che il fine primo ed ultimo della scuola sono i nostri giovani. Per loro, com’è tradizione del nostro Liceo, ci spendiamo assicurando un insegnamento rigoroso, con idonei strumenti e proposte qualitative che li aiutino a crescere come uomini e come cittadini e che permettano loro di avere successo negli studi universitari e nella professione. Vogliamo dare in questo momento anche la testimonianza di un impegno civico che mette al centro la cura educativa, i valori sostanziali iscritti nel nostro testo della nostra Costituzione, la necessità di un quadro legislativo coerente e capace di evoluzioni che sempre tutto riportino al rispetto dei diritti e alla loro traduzione sostanziale. Invitiamo per questo ad una mobilitazione vasta e corale, nella consapevolezza che è in gioco il tipo di futuro che costruiamo per noi e per i nostri figli.

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