Modica, sull’alienazione degli immobili comunali, Sel ha delle perplessità

Un’altra seduta del Consiglio Comunale politicamente significativa nella quale la maggioranza Pd, Mpa, da un lato impone, senza possibilità di intervento, la delibera relativa al Piano di Valorizzazione degli immobili e dall’altra non riesce a garantire il numero legale per approvare un importante strumento come il bilancio di previsione. Vito D’Antona, consigliere comunale di Sinistra Ecologia Libertà di Modica, stigmatizza la scelta operata di riproporre, dopo che il provvedimento non era stato approvato nella precedente riunione, “anche per la sorprendente astensione di alcuni consiglieri della maggioranza”, una delibera con la quale, non solo viene prevista la vendita di immobili per oltre diciotto milioni di euro, a fronte di una necessità di copertura del disavanzo di non oltre dodici milioni di euro, “ma imponendo la scelta di vendere immobili come il campo sportivo “Vincenzo Barone” o la villa di Via Silla, per realizzare costruzioni, privando il quartiere di uno spazio verde. “Ancora più grave – dice D’Antona – ci sembra la scelta operata, alla luce del fatto che per ben due volte, la Commissione, con voto unanime e anche l’adesione dei consiglieri di maggioranza, aveva proposto significative modifiche al piano indicato dalla Giunta”.
Sel si impegna ad avviare le necessarie iniziative, in Consiglio e nella città, per modificare quanto deliberato ed evitare la vendita, peraltro non necessaria, di alcuni immobili di significativo impatto sui cittadini.
Ancora una volta – conclude Vito D’Antona – e in questo caso su un documento di fondamentale importanza per la città, a fronte delle gravi difficoltà finanziarie del Comune di Modica, come il bilancio preventivo, dopo una lunga discussione caratterizzata dall’assenza di risposte da parte dell’Amministrazione ai tanti dubbi e perplessità espresse dai consiglieri, la maggioranza, a seguito dell’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri del centrodestra, non è riuscita a garantire il numero legale, con il conseguente rinvio del punto.
Appare, a questo punto, urgente e necessaria una inversione di rotta, affinchè scelte importanti per la città non vengano imposte dall’alto, ma siano il frutto di un percorso di rispetto e di ascolto della città e dei cittadini”.

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