La sicurezza piange, troppi poliziotti al C.P.S.A. di Pozzallo e pochi su strada!

Frequentemente accade che l’intera Nazione s’indigni per lo sfacelo generale del paese, da anni oramai in declino.
Assistiamo continuamente a continue richieste, provenienti da più parti, con cui si chiedono le dimissioni del Governo. Chiedere che i vertici paghino il conto per gli errori fatti è un sogno, come pure è un sogno sperare di bloccare questo inesorabile declino che sta travolgendo gli Italiani, la Politica e le Istituzioni”.
Per questo nessuno più si sorprende se, a cascata, tale situazione di diffuso decadimento si verifica quotidianamente nel mondo politico (ma questo è nel conto!) e istituzionale anche della piccola provincia di Ragusa (questo proprio no!). A tal riguardo, va detto che se il decadimento generale può riguardare il mondo della politica a cui è demandato l’onere di dare risposte alla cittadinanza, la risoluzione dei problemi della nostra Amministrazione non può che essere affidata a Chi istituzionalmente è preposto a ciò.
“Per questo – dice il Segretario Generale Provinciale Coisp, coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia, Giuseppe Maganuco – vorremmo ottenere, quanto meno a livello provinciale, alcune risposte ad altrettanti quesiti avanzati dagli Uomini e dalle Donne della Polizia di Stato e dai Cittadini dell’intera Provincia che, oramai stanchi di illusorie rassicurazioni sulla sicurezza, chiedono di essere garantiti dalle FF.OO. e di rilevarne l’effettiva presenza sul territorio.

Pertanto, il nostro sindacato, per conto dei poliziotti, si propone di chiarire e di far chiarire all’Amministrazione Centrale, se i metodi di impiego del personale della Polizia di Stato garantiscono il rispetto dei diritti a loro riconosciuti dalle leggi e regolamenti emanati in materia e se l’emergenza /non più emergenza “ Centro di Primo Soccorso e Assistenza di Pozzallo” stia influendo negativamente sul buon andamento degli uffici da cui detti uomini (costretti a estenuanti turni di straordinario) vengono sottratti quotidianamente, lasciando il territorio scoperto e facendo lievitare a dismisura l’arretrato in ogni settore.
Sembrerebbe, infatti, che i rinforzi dei Reparti Operativi, provenienti da altre sedi, non siano sufficienti a vigilare sui clandestini tunisini che con la loro presenza, hanno, di fatto, trasformato il C.P.S.A. in un C.I.E, dovendosi sempre, costantemente, ricorrere a numerose unità della territoriale (provenienti dalla Questura e dai Commissariati).

Infine, si vuol comprendere se ai sensi della 626 /94 e successive modifiche, il C.P.S.A. è idoneo allo svolgimento di servizi di vigilanza ad opera di personale delle FF.OO. (all’aperto, sotto il sole, senza porte ne finestre) e chi per conto del Dipartimento e per conto della Questura ha espresso l’eventuale parere favorevole in merito, consentendo il funzionamento della struttura anche a seguito dei recenti gravi episodi di danneggiamento .
Infatti, detta struttura sembrerebbe essere stata valutata parzialmente idonea, “limitatamente al settore femminile… a condizione che i varchi privi di porte e finestre siano costantemente presidiati dalle forze dell’ordine”.

Quindi, ci chiediamo perché la commissione, tenuta a vigilare sui locali in cui operano i Nostri Uomini, non sia stata “interpellata per esprimere tale condizionato parere favorevole” che si deve conciliare anche con il benessere fisico e psichico degli appartenenti alla Polizia di Stato che ivi prestano servizio.

Sembrerebbe quasi che in questo C.P.S.A./C.I.E., tra i vari compiti demandati ai Poliziotti, vi sia quello di fungere da porta, da finestra, o meglio ancora da “inferriata antifuga”, rischiando il continuo scontro fisico con gli stranieri.
Per la mancanza di porte e finestre, dalla data del 22 Agosto scorso -in cui venne danneggiato il centro-, a fronte di nuovi arrivi di clandestini, ancora si attendono le riparazioni!

Tale stato di cose non può essere più tollerato, dovendosi pretendere, ad ogni costo che l’Amministrazione, trasferisca i clandestini in altri centri idonei allo scopo.

Per conto dei cittadini, a cui va il ringraziamento per la fiducia accordataci quotidianamente, vogliamo chiedere perchè il Questore ha diminuito la c.d. sicurezza in provincia di Ragusa, dovendo assicurare i servizi di vigilanza al centro di Pozzallo.
Infatti, le numerose auto della Polizia a bordo delle quali viaggiano 30 uomini al giorno (oltre ai 60 provenienti dai reparti operativi), da e per il Centro di Pozzallo, rendono evidente, anche ad un profano, una preoccupante sottrazione di uomini e mezzi al territorio quantificabile mensilmente in circa 900 uomini della sola provincia di Ragusa, ai quali si sommano circa i 1800 provenienti dai Reparti Operativi di tutta Italia.)”

Il Coisp chiede che il Questore restituisca questi uomini ai loro compiti istituzionali e alla loro dignità (cessando di surrogarsi alle cancellate) e che, solo per una vera e temporanea emergenza, vengano impiegati presso il CPSA, come nel caso di uno sbarco imprevisto, disattendendo solo in via del tutto eccezionale alle richieste di sicurezza dei cittadini. E’ chiaro, infatti, che costoro non trovano più conforto nei “ricorrenti slogan” sulla sicurezza, lanciati con i comunicati stampa diffusi dalla Questura di Ragusa.

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