Ciao Raffaele,
non ricordo neanche come ci siamo conosciuti, né l’occasione che ci ha fatto incontrare; i miei ricordi saltano immediatamente a quei momenti in cui dovevamo organizzare qualcosa, dovevamo andare da qualche parte, dovevamo incontrare qualcuno…ma stop un attimo! Altrimenti chi legge non capirà nulla. Io ho scritto queste poche righe, perché vorrei raccontare la mia amicizia verso un uomo, che possiede l’energia di un esercito, il cui nome è Raffaele Galazzo.
Il Ragionier Galazzo, così lo chiamavano tutti, aveva due occhi vispi e vivi, un po’ tondi, quel tanto da dargli un aria ancora da ragazzino sognante. Nonostante avesse superato, da tempo, gli anni verdi, quello che di lui colpiva era la determinazione e l’energia vitale. Come dicevo, non ricordo neanche l’occasione in cui ci siamo conosciuti, ricordo soltanto che, avendo saputo che ero una ballerina mi disse: “Dobbiamo organizzare uno spettacolo per l’Università della terza età, balleresti per me?” Aveva un modo di chiedere le cose che mi faceva tenerezza, soffriva del fatto che non fosse più indipendente, che non potesse più camminare bene, che non potesse guidare, anche se, per seguire i suoi pensieri, per andare alla velocità dei suoi sogni e dei suoi obiettivi, avrebbe avuto bisogno di una macchina da corsa! Fu così che, in un modo o nell’altro, mi ritrovai ad accompagnarlo dappertutto, non so perché, ma sentivo che per lui era come respirare. Senza accorgercene, sia io che mio marito, ci siamo affezionati a Raffaele e nonostante ci conoscessimo da pochissimo, i nostri appuntamenti al bar Vecchio caffè erano diventati giornalieri! Ma, forse, a chi può interessare quello che ho appena scritto, in effetti sono vicende normali di amicizia e di simpatia! Invece, in questo caso, sento che bisogna raccontare con quanto amore Raffaele vivesse la sua città, con quanta dedizione pensasse a quello che era migliorativo per Modica. Questa città era la sua più grande conquista, era capace di smuovere dalle loro sedie tutti, di qualunque grado e in qualunque luogo. Per lui le porte dovevano essere aperte, perché Raffaele portava sempre idee vere ed a lui non si poteva negare nulla. Lui aveva dato inizio e promosso istituzioni che sono poi diventate eccellenze a Modica, grazie a lui si erano creati eventi degni di grandi città. Per lui Modica meritava quanto può meritare la città – capitale di uno Stato. Perché no? Per Raffaele Modica era tutto e meritava il meglio: ecco il suo messaggio immenso. Spero che la città di Modica trovi il modo giusto per ricordare un suo cittadino così particolare ed unico, per il quale la cultura, l’arte, l’orgoglio modicano erano fusi insieme in una miscela bellissima. Egli credeva in una cultura che non dimentica il suo passato, anzi ne attingeva per alimentarsi, ma che era al tempo stesso moderna. Raffaele Galazzo aveva intuito che le sinergie, gli scambi e la necessità di promuovere sempre nuove idee, erano alla base di un messaggio positivo e duraturo. Per me e la mia famiglia, il 13 aprile sarà sempre un giorno speciale! Grazie della tua amicizia incondizionata…
Ornella Cicero