Debiti Serit e Inps. L’Unsic di Modica presente all”incontro di Palermo

E’ stato presente come Presidente dell’ organizzazione di categoria Unsic e come Consigliere Provinciale, Ignazio Abbate, all’ incontro della Terza Commissione Parlamentare Attività Produttive dell’ Ars, sulle problematiche riguardanti i debiti delle aziende nei confronti dell’ Inps e della SERIT. “Ho voluto puntualizzare – spiega Abbate – agli intervenuti ed in particolare ai dirigenti Regionali della Serit e dell’ Inps, che l’ unico provvedimento attuabile per ristrutturare le posizioni debitorie delle aziende artigiane commerciali e agricole nei confronti della SERIT e dell’ INPS può essere solo quello di un provvedimento parlamentare che passi attraverso una transazione di diritto privato tra Banche, Inps, Regione e Aziende, nella fattispecie estendere a tutte le categorie il provvedimento già attuato: D.L. 2/2006 del 10/01/2006 convertito in legge n° 81/06 del 11/03/2006, che aveva disposto fino al 31/07/2006 la sospensione delle procedure di riscossione e di recupero relative ai debiti contributivi risultanti alla data del 30/06/2005, dei datori di lavoro e dei dipendenti in agricoltura, e di estenderlo a debiti fino a gennaio 2011 a tutte le aziende.
Condivido la posizione presa dal Presidente della III° Commissione Caputo e dai deputati presenti nel chiedere un’ audizione al Governo Nazionale dei Ministri dell’ Agricoltura delle Attività produttive e dell’ Economia, per portare loro le richieste pervenute dalla base, emerse da tanti incontri avuti a livello locale in Provincia di Ragusa con le imprese e sostenute fortemente dalla Curia Vescovile di Noto.
Ho voluto esternare la grande difficoltà in cui versano le famiglie della nostra provincia che giornalmente devono lottare oltre che con una crisi profonda dei mercati, anche contro le vessazioni che la SERIT mette in campo nei confronti delle aziende per recuperare i debiti.
Infine ho chiesto che venga istituito all’ ARS un gruppo ristretto di lavoro di cui facciano parte oltre alla politica e alle associazioni di categoria, anche i movimenti spontanei di base e i rappresentanti delle singole aziende per portare concretamente il loro contributo fatto di esperienze subite giornalmente nelle proprie attività”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa