Animali. Dopo sei mesi ritrova il suo cane grazie al microchip e alle Guardie Zoofile dell’Enpa di Ragusa

Quando Maria Giovanna ha riabbracciato il suo Pongo, un meticcio di due anni incrociato con un barboncino, a stento riusciva a credere ai suoi occhi. Il quattrozampe era scappato dalla sua casa, un villino di Vittoria  a gennaio e da allora aveva fatto perdere le sue tracce. La sua proprietaria, disperata, lo aveva cercato per giorni e nonostante fosse regolarmente microchippato, non era mai riuscita a ritrovarlo.
Il povero meticcio, invece, aveva perso la via di casa e aveva preso a vagare tra le campagne di Vittoria. Ma Pongo è stato fortunato: provato dalla fame, dalla sete, dalla mancanza di affetto, e con l’ulteriore pericolo di essere investito, è salvato da un’altra residente di Vittoria, Paola, che lo aveva intravisto mentre era accucciato, triste e deperito di fronte al  cancello della sua abitazione.
Pensando a un “trovatello”, la signora non ha esitato e ha aperto la porta di casa al quattrozampe, legandosi a lui con un fortissimo sentimento di affetto. All?epoca Paola non poteva certo immaginare che molti mesi dopo avrebbe scoperto, per una circostanza fortuita, la reale identità del suo nuovo “amico”. «Mentre eravamo impegnati nei nostri controlli anti-randagismo sul territorio di Vittoria, grazie anche alla convenzione in atto fortemente voluta dal Comune di Vittoria – racconta Antonio Tringali, presidente dell’Enpa di Ragusa – abbiamo bussato alla porta della signora Paola per controllare se il
“quattrozampe” fosse regolarmente microcchipato. Con grande sorpresa appurato che la signora non era l’intestataria del quattrozampe.»
Grazie alle loro verifiche, le Guardie Zoofile dell’Enpa sono riusciti a ricostruire la storia di Pongo e a rintracciare la signora Maria Giovanna. Ma non è tutto. «L’epilogo di questa vicenda non poteva essere dei migliori – prosegue Tringali -. Infatti, quando abbiamo organizzato l’incontro tra le due “amiche” di Pongo, Paola è caduta nella disperazione di fronte all’eventualità di dover restituire il cane alla sua proprietaria. Maria Giovanna, però, ha compreso il dolore di Paola e ha acconsentito a lasciarle in custodia il meticcio. Con l’accordo, presumo, di fargli visita ogni tanto. E così, grazie al “migliore amico” dell’uomo, tra Paola e Maria Giovanna è nata una nuova amicizia.»

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