L’Eni annuncia cassa integrazione e stop alle produzioni degli impianti di etilene e polietilene. Primo annuncio di fermate a Priolo e Ragusa.

Sovrapproduzione di polietilene, magazzini stracolmi di prodotto invenduto, mercato della plastica fermo. La crisi nel settore chimico coinvolge anche la Polimeri Europa, azienda del gruppo Eni. Venerdì 23 settembre, Eni, a Roma, illustra alle segreterie nazionali di Filctem, Femca e Uilcem il piano delle fermate. L’incontro doveva essere l’occasione per la presentazione del prospetto degli investimenti per il rilancio dei petrolchimici italiani. Alla fine si è discusso di fermatedi raffinerie e impianti di etilene e polietilene per polimeri europa. Marghera e Priolo su tutte le realtà di Eni nella penisola.
Fortissima è la preoccupazione da parte del sindacato ragusano che in una nota congiunta ribadiscono: “Ragusa è un’appendice di Priolo, se ferma l’impianto di produzione etilene a Priolo, così come prospettato da eni, fermerà inesorabilmente anche Ragusa. Un piano di fermata di breve periodo era stato già programmato su Ragusa per una settimana, dal 26 settembre all’1 ottobre gli impianti avrebbero dovuto marciare a carico ridotto, ma le intenzioni di eni, a valle dell’incontro romano, sullo stop di medio e lungo periodo della petrolchimica, dicono tutt’altro. A Priolo è stato convocato d’urgenza, per Lunedì 26, un tavolo tra i vertici dell’azienda dell’eni e il sindacato siracusano per disciplinare e gestire la fermata degli impianti. Martedì sarà la volta di Ragusa. I segretari di Filctem, Femca e Uilcem territoriali ribadiranno a quel tavolo che non ci sarà nessun accordo di fermata, così come previsto dal protocollo per le relazioni industriali siglato in aprile, se non inquadrato in un più ampio spettro di opportunità che dovrà passare, indiscutibilmente, per la via degli investimenti, da parte di Polimeri Europa, per Ragusa. Certezza delle produzioni e mantenimento degli assetti, tutto questo verrà verificato nell’incontro di Martedì con i vertici del gruppo Eni.

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