Tra poco ci ritroveremo tutti nel 2012, alle prese con una nuova tornata elettorale. In previsione di ciò, gli scenari iniziano a muoversi in un senso assai interessante.
L’On. Nino Minardo, per il PdL, ha dichiarato la necessità che ci si sieda al tavolo delle trattative per iniziare un nuovo, sereno confronto alla luce dello star bene insieme e del buongoverno.
Subito dopo il Vice Sindaco di Ragusa Giovanni Cosentini, per il PID, ha espresso il proprio assenso, a patto che il tavolo delle trattative veda “aprire le porte” anche agli altri soggetti che vogliano condividere l’intento e, in buona sostanza, coinvolgendo tutti i soggetti che “ … accetteranno di essere ricondotti al nostro unico progetto e che stanno supplendo a una carenza di politica … “. L’On. Carmelo Incardona, da ultimo, sembra voler stoppare gli entusiasmi, valutando in termini negativi la tempistica, pretesamente dubbia, delle dichiarazioni di Cosentini.
“Vorremmo dare il nostro contributo al dibattito – dicono le liste civiche “Dipasquale Sindaco” e “Ragusa Grande Di Nuovo” – nella speranza di poter partecipare ad una crescita comune.
Riteniamo di far parte del novero delle forze citate dal Vice Sindaco, che ringraziamo per averci offerto grande considerazione, segno chiaro di un’apertura democratica mai messa in dubbio.
Dichiariamo subito di essere sempre disponibili a sedere a qualunque tavolo di confronto e concertazione, ove graditi ed invitati.
Purché, però, una simile concertazione venga dopo quella che riteniamo essere la più importante: un tavolo nel quale si decida finalmente di offrire alla cittadinanza un sogno, un’ambizione, progetti per il futuro; insomma, un tavolo nel quale si elabori il programma di azione che una eventuale coalizione ritenga di poter proporre al vaglio popolare del voto provinciale.
Solo trovato l’accordo sull’azione potrà poi parlarsi di strategie, di vivere bene insieme, di scelta dei nomi cui affidare la rappresentanza e l’onere di una sottoposizione al consenso degli elettori.
Troviamo prima l’accordo sullo sviluppo del nostro territorio, comunale o provinciale che sia; poi sarà facile concordare gli schieramenti ed i nomi cui affidare il compito di sottoporsi al gradimento degli elettori.
Riteniamo che solo una grande apertura al contributo di chiunque ed al confronto senza pregiudizi, perfino a prescindere dalle appartenenze ideologiche,possa portare all’espressione di una democrazia partecipata e moderna, fruttuosa per tutti i Cittadini della nostra Provincia perché concordata e verificata, reale espressione delle esigenze che gli elettori, da troppo tempo ormai, non riescono più ad esprimere in un sistema politico che li tiene lontani e non consente loro di essere partecipi e di fondare la nostra democrazia.
A quanti frenano gli entusiasmi, minacciando di far ricorso ad altri nel caso le liste civiche vengano davvero coinvolte nel nuovo progetto, rispondiamo che non può risultare accettabile una preclusione antidemocratica ed aprioristica che pretende di mettere di lato, con le due liste civiche, le diverse migliaia di elettori che ci hanno voluto onorare affidandoci, con il voto, un incarico di alta responsabilità.
Il vecchio modo di far politica non ci appartiene, e non sembra peraltro appartenere più nemmeno agli elettori.
Noi siamo per l’idea buona, che è quella che deriva dal contributo di molti, se non proprio di tutti”.