I NUMERI DELL’UNIVERSITA’ A RAGUSA. Distefano: “Ogni facoltà ci costa almeno tre milioni di euro l’anno. Per ognuna servono almeno venti docenti di ruolo. Ce la faremo a reggerne il peso?”

“Se si parla di cifre sull’Università, è opportuno indicarle tutte. Per poter contare su un quadro ancora più chiaro rispetto al futuro che può attendere questa importante presenza sul nostro territorio”. E’ il consigliere comunale di Ragusa, Emanuele Distefano, ad intervenire nel dibattito, articolando tutta una serie di indicazioni supportate dai numeri. “Partiamo intanto – afferma Distefano – del riordino del sistema universitario secondo cui ogni sede di Ateneo non potrà avere più di dodici facoltà. Catania ne ha tredici quindi, anche per questo motivo, una è trasferita nel capoluogo ibleo. Su un altro versante, occorre precisare che lo Statuto del Consorzio universitario ibleo è stato modificato per favorire la nascita del quarto polo. Affinchè lo stesso possa essere preso in considerazione, però, dovremo attendere il nuovo decreto per il prossimo triennio, quindi aspettare gennaio 2013, sempre che tutto ciò non vada nella direzione di bloccare la nascita di nuove Università. In questo caso non se ne farebbe alcunché. Dobbiamo considerare che siamo passati da una fase in cui lo Stato ripianava i disavanzi, ad una in cui esige il rispetto dei bilanci. Quando il Consorzio universitario ibleo stipulò le convenzioni con Catania non c’erano preoccupazioni di carattere finanziario e quindi le stesse erano abbastanza generose. Qualche numero. Per Ragusa occorrono venti docenti di ruolo oltre a quelli a tempo parziale. Considerato che ogni docente costa almeno ottantamila euro l’anno, servono circa 1,6 milioni di euro soltanto per i professori. Stando così le cose, quante facoltà ci possiamo mantenere? E’ l’interrogativo a cui bisogna rispondere soprattutto se consideriamo che ognuna di queste facoltà costa, tutto compreso, almeno tre milioni di euro l’anno. Inoltre, da quello che mi risulta, il Consiglio di amministrazione del Consorzio si è attivato per il trasferimento da Modica a Ragusa del corso di Scienze del governo e dell’amministrazione. Il decreto Gelmini, diciamola tutta, prevede dei corsi post-diploma della durata di due anni, i cosiddetti Its. A Ragusa potrebbero essere previsti un primo corso in Agroalimentare e un altro in Nautico o Aeronautica. L’Università, non lo scopro certo io, deve rappresentare il volano per la nostra economia. E’ arrivato il momento di valutare con attenzione costi e benefici. Mettendo nel calderone anche chi ha calcolato che contando sulla presenza di circa tremila studenti è previsto un incremento del Pil di parecchi milioni di euro ogni anno. Ecco perché abbiamo il dovere di lavorare tutti per il bene della provincia di Ragusa, cercando di mantenere la presenza universitaria sul nostro territorio”.

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