Da eco-mostri a eco-scempio. Sequestrato il cantiere di Modica dove furono abbattuti gli immobili dell’Iacp

Personale del Nucleo di Vigilanza Ambientale della Polizia Provinciale di Ragusa, diretto dal dirigente Raffaele Falconieri, e coordinatodal Procuratore della Repubblica di Modica Francesco Puleio, ha proceduto al sequestro dell’area di cantiere sita a Modica di Corso Sandro Pertini, a Treppiedi Nord di Modica, dove sorgevano i cosiddetti “ecomostri”, nonché al sequestro di un terreno in territorio di Scicli e di due mezzi d’opera. Denunciate quattro persone per ipotesi di violazione del Testo Unico Ambientale. Come noto, a seguito dell’abbattimento delle tre strutture in cemento armato(meglio conosciute come ecomostri”) avvenuto il 4 settembre scorso, sono state prodotte diverse tonnellate di macerie che, dopo le fasi di deposito temporaneo, avrebbero dovuto essere smaltite presso impianti all’uopo autorizzati.
La Polizia Provinciale, nell’ambito dell’attività di vigilanza ambientale del territorio, considerata la notevole quantità di materiale prodotto, da subito ha attenzionato il cantiere di Treppiedi per verificare che la gestione dei predetti materiali, classificati rifiuti speciali inerti ai sensi del D.L.vo N. 152/06, avvenisse secondo le modalità di legge. Dopo diversi giorni di indagini e investigazioni, l’attività di polizia ha avuto il suo epilogo nei giorni scorsi quando, dopo una prima fase di frantumazione sul posto degli inerti, quantità considerevoli di materiale uscivano dal cantiere a bordo di pesanti automezzi e, piuttosto che essere avviate allo smaltimento e/o recupero presso gli impianti autorizzati, venivano trasportate e scaricate su terreni agricoli siti in Contrada Purromazza nel territorio di Scicli. Qui, con l’ausilio di una pala meccanica, gli inerti venivano distribuiti sull’area agricola, compattati e spianati con grave pregiudizio non solo dell’ambiente ma anche del paesaggio, tenuto conto anche che il vasto fronte di avanzamento dei cumuli di inerti aveva già investito e inglobato diversi alberi di carrubo. Considerato che era molto probabile che lo smaltimento degli inerti stesse avvenendo al di fuori degli obblighi di legge e su di un’area priva di qualsiasi autorizzazione, d’intesa con l’A.G., la Polizia Provinciale decideva di intervenire per evitare ulteriori e irreparabili danni all’ambiente. Gli agenti hanno quindi proceduto alla identificazione dei responsabili e, quindi, alla denuncia alla Procura di Modica in stato di libertà di C.C. di 70 anni, modicano, legale rappresentante della s.r.l. proprietaria dell’area di cantiere e committente dei lavori di Treppiedi, di P.P. di 42 anni, e S.P. di 50 anni entrambi di Modica, dipendenti della s.r.l. in questione e che erano alla guida rispettivamente dell’autocarro Volvo e della pala meccanica con cui venivano effettuate le operazioni di trasporto e successivo livellamento degli inerti, nonché di una donna A.V. di 48 anni, sciclitana, proprietaria del fondo agricolo oggetto di discarica. Ai predetti, a vario titolo, sono state contestate le ipotesi di reato di smaltimento non autorizzato di rifiuti speciali e di realizzazione e gestione di discarica abusiva. Al trasportatore è stata inoltre contestata la violazione amministrativa per mancanza del documento di trasporto dei rifiuti. Si è proceduto, inoltre, al sequestro preventivo dell’area di cantiere di circa 5.000 mq. dei ruderi di Treppiedi, del fondo agricolo in Contrada Purromazza interessato per circa 500 mq. dalla discarica abusiva, dell’autocarro Volvo e della pala meccanica cingolata utilizzati per le attività illecite. Il sequestro dei predetti beni, su richiesta del P.M., Gaetano Scollo, è stato convalidato dal Gip del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco.

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