Nell’incidente morì il papà del sindaco di Modica. Condannato l’investitore

E’ stato condannato a sei mesi di reclusione, l’automobilista che nel novembre del 2005 investì Emanuele Buscema, ottantenne, che poi morì, padre dell’attuale sindaco di Modica. Giorgio Agosta, 36 anni, di Pozzallo, difeso dall’avvocato Giorgio Terranova del locale Foro, ha ottenuto una pena inferiore a quella richiesta dal pubblico ministero, Diana Iemmolo, che era di un anno. La sentenza prevede la sospensione condizionale. L’uomo era accusato di omicidio colposo poiché, secondo il pubblico ministero, a seguito di un incidente stradale, avrebbe causato la morte dell’anziano modicano Emanuele. Nelle perizie tecniche c’erano state delle discordanze. Il Ctu Dell’Agli aveva sostenuto che la vettura investitrice, sulla base dei calcoli eseguiti, viaggiava ad una velocità di 110 kmh laddove il limite era di 70 kmh e che l’arteria, la Modica Mare, era segnalata con cartelli che indicavano la presenza di intersezione e di strada sconnessa. Se la velocità si fosse mantenuta secondo quanto indicato dalla segnaletica stradale, il perito si è detto certo che l’incidente si sarebbe potuto evitare. L’Ingegnere Giuseppe Garofalo, aveva invece, parlato di un coefficiente troppo alto utilizzato dal collega e che la velocità tenuta da Agosta era di 86 chilometri orari(il consulente del pubblico ministero, Giovanni Papanno, aveva calcolato una velocità di circa 100 kmh). Le assicurazioni hanno già risarcito gli eredi, allora patrocinati dall’avvocato Salvo Maltese. Emanuele Buscema fu ricoverato all’Ospedale Maggiore e sottoposto ad intervento osseo per la frattura del femore. Le sue condizioni, però, si complicarono nonostante fosse stato ricoverato nella Divisione di Rianimazione e fosse, addirittura, lucido. In tarda serata, però, sarebbero sopraggiunte delle complicanze e, quindi, il decesso. Nonostante avesse frenato ci fu lo scarrocciamento poiché sulla sede stradale era previsto del terriccio

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