Condannati a sei mesi i due settantenni di Pozzallo trovati con 250 chili di uva rubata

Hanno patteggiato la pena i due “nonnini” col vizio del furto, arrestati lo scorso 15 settembre dai Carabinieri di Ispica con l’accusa di furto aggravato per avere rubato circa duecentocinquanta chilogrammi di uva con la probabile intenzione, vista la quantità, di rivenderla a minuto per le strade di Pozzallo. Giovanni Bottiglieri e Giovanni Giardina, entrambi ultrasettantenni di Pozzallo, attraverso l’avvocato Salvatore Rustico, hanno chiesto di essere ammessi al rito alternativo trovando il consenso del pubblico ministero, Diana Iemmolo, e sono stati condannati dal giudice monocratico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, a sei mesi di reclusione e duecento euro di multa ciascuno. I due erano stati fermati intorno alla mezzanotte. Viaggiavano a bordo di una motoape sulla quale stavano trasportando l’ingente quantità di frutta. La presenza del prodotto aveva da subito insospettito i militari dell’Arma e nel breve volgere di pochi minuti era stato accertato che i duecentocinquanta chilogrammi di uva che i due anziani avevano caricato sul loro veicolo, erano appena stati rubati all’interno di un vigneto di proprietà di un’ azienda agricola in territorio di Noto, proprio ai confini con Ispica. L’intera refurtiva era stata restituita al titolare dell’azienda vittima del furto. Il magistrato il giorno dopo aveva convalidato aveva concesso domiciliari a Giovanni Giardina e aveva lasciato in carcere Bottiglieri. Il primo è, ora, tornato libero, mentre l’avvocato Rustico ha avanzato richiesta di revoca dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Giovanni Bottiglieri che, allo stato, è rinchiuso nell’istituto penitenziario di Modica Alta.

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