Finanze al Comune di Modica. Il Pdl: “Serve governo di salute pubblica”

“Avevamo ragione”. È molto semplice il messaggio che il PdL manda alla Città, mentre i sindacati organizzano in ranghi i dipendenti per riconquistare il diritto al loro stipendio. Il gruppo consiliare d’opposizione, con in testa il capogruppo Luigi Carpenzano e il coordinatore cittadino Michele D’Urso, hanno ricordato in conferenza stampa i motivi per cui, in sede di voto per il Bilancio di previsione 2011, hanno preferito abbandonare l’aula: motivi che, a loro dire, ora si starebbero già rivelando più che validi. “Basta osservare la protesta dei sindacati e dei lavoratori –hanno detto- che oggi sono preoccupati di non poter percepire gli stipendi per mancanza di liquidità”. “Quello che abbiamo detto in Aula –ha detto, nello specifico, il consigliere Giovanni Migliore– era proprio questo: è la conseguenza dell’inevitabile mancanza di cassa che non può che determinarsi se si arriva all’approvazione del Bilancio a settembre, sbloccando improvvisamente spese per milioni di euro, quando le entrate non dovrebbero essere solo previste ma già ampiamente accertate”. “La città rischia di tornare allo stato di predissesto di tre anni fa –ha detto Michele D’Urso- perchè siamo di fronte a strumenti finanziari approvati in grande ritardo, con entrate che non si possono più realizzare e spese eccessive. Il fatto che soggetti storicamente vicini a questa Amministrazione, come un Vito D’Antona che sembra avere improvvisamente riacquistato la vista, e la Cgil, che dopo aver criticato il bilancio ora si scaglia contro il sindaco per gli stipendi, bastino afar capire che c’è un problema”. Qual è, allora, la ricetta del PdL? “La programmazione –risponde D’Urso- senza la quale non sarà mai possibile risanare davvero questo Comune. Chiediamo allora che il Bilancio di previsione 2012 venga davvero elaborato e portato all’attenzione del Consiglio entro il 2011, così come vogliono i principi di una corretta amministrazione. Chiediamo che poi il prossimo anno si impieghi a monitorare questa previsione per evitare inutili aumenti della spesa, che possono essere fatti solo in sede di equilibri di bilancio se si ha la certezza che le entrate seguano la previsione. Se non si fa così, si arriverà sempre a fine anno, a ridosso del Natale, nell’impossibilità di pagare gli stipendi e con tutti i dipendenti pronti alla rivolta e allo sciopero”. Infine, la proposta politica: “Se i numeri sono questi, vediamo se la situazione è ancora recuperabile, ma noi siamo a disposizione non solo per essere l’alternativa di domani ma per dare vita, già da oggi, ad un governo di salute pubblica che salvi la città dal dissesto. Chi comanda oggi riconosca che non è più in grado di farlo”.

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