Mense e feste in piazza: i fatti del Pd in una lettera del segretario Gianni Stornello

Caro direttore,
l’intervista al sindaco di Ispica pubblicata il 3 ottobre dal Suo giornale on-line sul ritardo dell’apertura delle mense scolastiche nella scuola dell’infanzia di Ispica e sulla festa per l’inaugurazione della nuova piazza principale, merita qualche approfondimento da parte del sottoscritto, nel rispetto esclusivo dei lettori e dell’opinione pubblica in generale.
Certo, appare strano che un sindaco perda il suo tempo ad insultare gli avversari e i giornalisti (anzi, “le giornaliste”) invece di amministrare. Non volendosi rassegnare ad avere un’opposizione che riesce anche ad incidere sulle scelte per il buonsenso delle proposte che fa e una stampa che non scrive sotto dettatura, il sindaco di Ispica preferisce gli improperi, lanciati col chiaro intento di alzare cortine di fumo attorno al suo operato, il cui livello è sotto gli occhi di tutti.
Le mense scolastiche. O il sindaco tira la pietra e poi nasconde la mano oppure c’è una sua controfigura che si aggira nelle stanze di Palazzo di Città. Chi ha comunicato a un dirigente scolastico che le mense sarebbero iniziate non prima di fine novembre? Il sindaco. Chi ha posto il problema, in una seduta informale di giunta, di organizzare la festa per l’inaugurazione della nuova piazza e di prevedere la spesa di 30mila euro da prelevare dai servizi sociali? Il sindaco. Si tratta di circostanze ben definite e di fatti precisi. Il Partito Democratico ha stabilito tra loro un nesso e ha fatto la sua denuncia all’opinione pubblica non senza proporre di fare una festa un meno e un servizio in più. Ne è nato un movimento di genitori che si è fatto valere e all’incalzare del quale il sindaco è dovuto soccombere in via preventiva. Le menzogne e i pettegolezzi non ci appartengono. Li lasciamo al sindaco e ai suoi accoliti.
Ma c’è un’altra cosa che mi preme chiarire. Il Partito Democratico la visibilità sulla stampa se la conquista con il lavoro disinteressato dei suoi dirigenti e dei suoi rappresentanti istituzionali. Non la compra, né l’ottiene con i ricatti e la logica dello scambio. Lo sappia il sindaco che, evidentemente, sono questi i metodi che conosce per fare parlare di sé. Ripensiamo a questo punto ai soldi pubblici spesi dal Comune di Ispica per pubblicità istituzionale e promozione di eventi… Per fortuna gli organi di informazione che conosciamo noi non sono di stampo sovietico come piacciono al sindaco. Preso dall’ira e dal delirio di onnipotenza, in un impeto di sessismo gratuito, il sindaco parla addirittura di “giornaliste” che, prima di scrivere un pezzo, dovrebbero chiamare lui per rispetto della deontologia professionale. Nell’esprimere la solidarietà mia personale e del partito alle giornaliste oggetto di questa caduta di stile del primo cittadino, mi permetta, caro direttore e mi permettano i lettori e gli iscritti al Pd di Ispica, di chiosare non da segretario del Partito Democratico ma da giornalista, che conosce un po’ di questo mestiere: sindaco, ma mi faccia il piacere!


nella foto Gianni Stornello

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