Uilcem Ragusa: Polimeri Europa, piano industriale 2012-2015: meno polietilene, più specialità nelle produzioni, più occupazione.

Parola d’ordine, riconversione. Eni investirà nel prossimo triennio 1,6 MD € nella chimica italiana. Riportare la chimica nella fascia di competizione per quei business ove è possibile ancora competere. È questo in sintesi il messaggio lanciato al sindacato dall’ad Polimeri Europa, Daniele Ferrari, in occasione della presentazione del piano triennale degli investimenti che ha avuto luogo a Roma in data 4 ottobre 2011. Un progetto ambizioso che, nel medio periodo, vuole riportare la chimica del gruppo eni a livelli di competitività apprezzabili dal mercato e dagli azionisti di riferimento. Diversificazioni delle produzioni e fortificazione del business ove già Polimeri Europa è leader mondiale. Tagli alla produzione di etilene e polietilene, con fermata definitiva del politene lineare priolo, divenuto non più strategico per gli alti costi di produzione. A Priolo andranno 360 ML di euro, di cui 220 per la costruzione di 2 nuove impianti per la trasformazione e lavorazione dei tagli cracking c5 e c9. Meno politene, dunque, più specialità nelle produzioni, più occupazione. Ragusa vedrà lo sbottigliamento della linea Eva, copolimero ad alto valore aggiunto dalle molteplici funzionalità (dal campo medico all’agricoltura, all’incapsulamento del silicio per pannelli fotovoltaici, solo per citare alcune trasformazioni possibili del prodotto), produzione per cui è ancora possibile competere sul mercato. Mantenimento assetti industriali in Italia e battente occupazionale in crescita, nel triennio, di circa 200 unità per tutte le realtà di Polimeri Europa. La chiusura del politene di Priolo e il ricollocamento del personale dello stabilimento siracusano nei nuovi impianti di lavorazione resine, adesivi e collanti, in sostituzione delle produzioni esistenti, sarà ad impatto sociale zero. Il piano d’investimenti sarà adesso illustrato in ciascuno dei siti industriali, per spiegare nello specifico i progetti da realizzare.
Piena soddisfazione da parte del sindacato ragusano che, in una nota comune dà risalto al fatto che“per la prima volta, ed è un dato storico, ci si è confrontati con un piano d’investimenti serio e ambizioso, che non parla esclusivamente di tagli al personale e chiusure impianti, ma, garantendo la continuità dell’esistente, punta dritto alla riconversione di vecchi assetti e fortifica le produzioni gradite al mercato. Tra queste, Ragusa”.
Erano presenti per la delegazione ragusana, Paolo Rizza della Filctem Cgil , Giorgio Saggese e Vito Polizzi della Femca Cisl, Marco La Rosa e Giuseppe Scarpata della Uilcem Uil e le RSU di stabilimento.

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