Assenteisti all’Ospedale di Pozzallo? No, assolti dal Gup dipendenti Asp

Avrebbero timbrato il loro badge per attestare l’entrata e l’uscita dal posto di lavoro e, secondo la Procura della Repubblica di Modica, si sarebbero, poi, allontanati dall’ufficio senza alcuna autorizzazione nonostante risultassero presenti nel sistema di rilevamento. Sei dipendenti dell’Asp, in servizio presso gli Uffici di Medicina Legale e d’Igiene di Pozzallo, sono stati processati e assolti perchè il fatto non sussiste dal Gup del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, nonostante il pubblico ministero, Alessia La Placa, ne avesse chiesto il rinvio a giudizio. All’origine erano una quindicina gli indagati, a processo ne sono arrivati solo sei. Assolti, dunque, G.B., 67 anni, S.B., 40 anni, G.L., 47 anni, G.M., 40 anni, F.R., 46 anni, e B.S., 38 anni, tutti pozzallesi difesi dagli avvocati Raffaele Pediliggieri, Concetto Falla, Carmelo Ruta e Salvatore Campanella, i quali hanno dimostrato che l’allontanamento da quello che a Pozzallo è indicato come l’Ospedaletto, era episodico, giustificato e per esigenze d’ufficio. Gli interessati il 4 e 5 marzo scorsi sarebbero stati attenzionati dai carabinieri, secondo cui si sarebbero allontanati arbitrariamente della struttura sanitaria. Erano accusati di truffa aggravata continuata “perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, nella qualità di pubblici dipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa, in servizio presso gli Uffici di Medicina Legale e d’Igiene di Pozzallo siti in via Napoli, con artifizi e raggiri consistiti nell’attestare falsamente la loro presenza presso l’ufficio di appartenenza con il proprio “badge” magnetico, tramite il dispositivo segnatempo di rilevamento installato presso la citata struttura, attraverso il quale vengono rilevate le entrate e le uscite dal luogo di lavoro, per poi allontanarsene per motivi personali e, comunque, per ragioni estranee al servizio”. Nella sostanza avrebbero omesso di segnalare tale allontanamento tramite lo stesso dispositivo segnatempo, ovvero senza un formale permesso da parte del responsabile della struttura, inducendo in errore l’Amministrazione di appartenenza, cioè l’Asp Ragusa, nei confronti della quale avrebbero, invece, fatto risultare orari di entrata ed uscita non rispondenti a quelli effettivi, e, quindi, si sarebbero procurati un ingiusto profitto corrispondente alla retribuzione indebitamente percepita per il periodo di tempo durante il quale si sarebbero allontanati, con danno per il datore di lavoro. Tutte accuse che sono, a questo punto, venute meno. L’Asp si era costituita parte civile attraverso l’avvocato Danilo Vallone.

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