Il tentato stupro alla barista di Modica. L’autore: “Ero ubriaco, non ricordo nulla”

E’ comparso ieri mattina davanti al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale, Patricia Di Marco, il rumeno arrestato dalla polizia per il tentativo di stupro e, comunque, per la violenza nei confronti della dipendente di un pub di Corso Umberto. J. C., 31 anni, conosciuto tra i suoi connazionali come “Gianni il rumeno”, assistito dall’avvocato Giovanni Favaccio, ha risposto alle domande del magistrato sommariamente. Ha detto di essersi recato nel locale già abbastanza ubriaco. Qui c’era la ventiseienne vittima che, secondo l’uomo, stava bevendo del vino. I due avrebbero parlato e bevuto assieme. Poi non ricorderebbe più nulla su cosa sia accaduto dopo. Il difensore ha espresso opposizione all’eventuale convalida dell’arresto, ritenendo che non ci siano i presupposti per la flagranza del reato, giacchè la donna era già a casa e il rumeno era stato trovato ancora al bar. Come si sa quest’ultimo, su indicazioni della vittima, fu trovato nel locale in mutande e con gli scarponi da lavoro. Secondo il racconto della giovane barista, Gianni il rumeno avrebbe cominciato a farle delle avances e al repentino rifiuto avrebbe cercato di stuprarla all’interno del locale dove erano rimasti da soli, dopo che la titolare era andata via. La reiterata richiesta di un rapporto sessuale e l’ennesimo rifiuto avrebbero fatto perdere ancora di più la ragione all’uomo che, non riuscendo ad ottenere un rapporto sessuale, aveva preso a picchiare la donna procurandole traumi, contusioni e una micro frattura alla mandibola. La malcapitata aveva rintracciato la titolare che a sua volta avrebbe chiesto l’aiuto della polizia. L’avvocato Favaccio ha chiesto la remissione in libertà del proprio assistito o in subordine un provvedimento meno afflittivo. Il Gip si è riservato.

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