L’on. Ammatuna sulla nomina dello zio dell’Assessore Massimo Russo nell’Ufficio di Gabinetto dell’Assessore Missineo: “Mi chiedo fino a quando il PD potrà sopportare questi comportamenti”

“L’onorevole Roberto Ammatuna si chiede fino a quando un partito come il PD potrà sopportare l’arroganza, il cinismo politico, l’azione clientelare più sfacciata messa in atto dal governatore Lombardo e dal suo Assessore Massimo Russo. Non si sono appagati nel mettere in atto una azione di ritorsione nei confronti dell’on. Faraone, “tagliando” dall’ Ufficio di Gabinetto dell’Assessore ai Beni Culturali Gandolfo Librizzi, reo a loro modo del delitto di lesa maestà per essere rimasto in Aula in occasione della mozione di censura all’Assessore alla Salute. Sono andati ben oltre, sostituendolo con Manlio Mele, una degnissima persona ma pur sempre lo zio dell’Assessore Massimo Russo. Così con una operazione di machiavellica perfidia non solo hanno punito l’on. Faraone ma, già che c’erano, hanno trovato spazio per sistemare un parente dell’integerrimo assessore-magistrato. Tutto questo, prosegue Ammatuna,  mentre il Partito Democratico resta a guardare, senza chiedersi cosa pensa la gente di quanto sta avvenendo alla corte del governatore Lombardo. Non ci si accorge che questi comportamenti allontanano sempre più i cittadini dalla politica, che creano terreno fertile al fenomeno dell’antipolitica che sta montando sempre più. Invece di perseguire quelle scelte annunciate di rigore, di moralizzazione della cosa pubblica, di tagli agli sprechi ed ai costi della politica, si continua a percorrere sempre le stesse strade. Il Partito Democratico, conclude Ammatuna,  deve intervenire con celerità perché altrimenti sarà il primo a pagarne lo scotto”.

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