La “pillola” e i contraccettivi ormonali in genere sono la scelta senz’altro più efficace per prevenire le gravidanze indesiderate, ma anche la più maneggevole e sicura. La “pillola” e le associazioni estro-progestiniche in genere sono assolutamente controindicate alle donne che fumano, hanno una obesità elevata (non qualche chilo di troppo, ma una vera obesità!), il diabete di lunga durata.
Sul giorno d’assunzione della prima “pillola”, di solito s’inizia il primo giorno della mestruazione, prelevando dal blister la pillola contrassegnata dal corrispondente giorno della settimana e continuare ad assumere il contraccettivo ogni giorno sempre alla stessa ora per tre settimane.
Il cerotto contraccettivo deve essere applicato tre volte al mese per tre settimane consecutive, l’anello vaginale si applica una volta al mese, lasciandolo in sede per tre settimane. In tutti questi casi, durante la quarta settimana si osserva una piccola emorragia: la cosiddetta “emorragia da sospensione”, che è in sostanza una piccola mestruazione artificiale. Il nuovo blister di ‘pillole’ dovrà essere iniziato dopo sette giorni d’intervallo, anche se l’emorragia da sospensione non è ancora terminata. Lo stesso vale per il primo della successiva serie di tre cerotti contraccettivi. L’evenienza più frequente è, purtroppo, il dimenticare di prendere la pillola all’ora abituale costante. Se il ritardo di assunzione è inferiore alle 12 ore non c’è da preoccuparsi: la protezione contraccettiva non è compromessa. Diverso è il caso se il ritardo supera le 12 ore: non è certo che la protezione sia caduta, ma non si può nemmeno escluderlo. Come rimediare? Semplicemente riprendendo ad assumere la “pillola” sempre alla solita ora come se nulla fosse accaduto sino alla conclusione del blister, ma proteggendosi anche con un metodo contraccettivo non ormonale. Un’altra evenienza possibile è che l’anello vaginale è stato espulso o che il cerotto si è staccato spontaneamente.
Esiste in Italia anche la mini pillola, priva di estrogeni, che contiene soltanto il progesterone.
Ha un’efficacia, con un indice di Pearl di 1-5 analogo a quello della spirale, ma un pò meno affidabile delle combinazioni ormonali di estrogeni e progestinici nelle loro diverse forme.
La mini pillola con solo progestinico ha diversi vantaggi rispetto alle combinazioni di estrogeni e progestinici. La mini pillola non ha effetti di rilievo a lungo termine sugli zuccheri e i grassi del sangue e su molti altri fattori di rischio cardiovascolare; soprattutto non ha effetti sulla pressione sanguigna e sulla coagulazione. Inoltre, la mini pillola non interferisce con l’allattamento e permette un rapido recupero della fertilità dopo l’interruzione del trattamento.
La mini pillola può essere assunta quasi da ogni donna, comprese quelle che allattano, è anche particolarmente indicata nelle donne non più giovani, nelle forti fumatrici e nelle donne ipertese, diabetiche e con malattie delle valvole del cuore o emicrania
Tuttavia, uno dei prezzi che si pagano per questa maneggevolezza e sicurezza d’impiego è una certa rigidità nei tempi di assunzione. Tardo pomeriggio o sera sono i momenti ideali per assumere ogni giorno la mini pillola (senza interruzioni!): sfortunatamente, un ritardo, anche solo di 3 ore, impone di utilizzare per almeno 48 ore, contemporaneamente alla mini pillola, un’altra tecnica contraccettiva, per esempio un metodo di barriera come il diaframma.
La spirale, spesso indicata anche con l’abbreviazione inglese di dispositivo intrauterino (IUD), è tra i metodi contraccettivi di più elevata efficacia e affidabilità. Esistono diversi tipi di spirale: almeno una di queste, lo IUD a rilascio ormonale, ha un’efficacia preventiva delle gravidanze indesiderate pari a quella dei metodi in assoluto più sicuri, i contraccettivi ormonali.
La spirale non è altro che un dispositivo di materiale anallergico di forma variabile, inserito dal ginecologo direttamente nell’utero e lasciato in sede anche per molti anni. Il dispositivo agisce rilasciando direttamente in utero minime quantità di alcuni metalli, soprattutto rame, oppure di ormoni ad attività contraccettiva.
Il tasso d’insuccesso della spirale è modesto, ma non è trascurabile: ogni 100 donne che usano la spirale per un anno, da 1 a 5 andranno ugualmente incontro a una gravidanza. Di conseguenza, la spirale non è un metodo contraccettivo adatto ad ogni donna: soprattutto se giovane e con una situazione familiare ancora instabile oppure se decisa a non avere bambini. Soprattutto nei primi tre mesi può anche accadere che la spirale sia espulsa spontaneamente senza che la donna se ne accorga. La spirale richiede quindi che la donna sia molto attenta a se stessa e si controlli regolarmente: non tutte hanno l’attenzione, il tempo e la solerzia necessaria. Un pò diverso è il caso della spirale con rilascio di ormoni: a parte il problema della possibile espulsione spontanea, è efficacissima e per questo ha delle indicazioni particolari. Lo IUD è il metodo contraccettivo di scelta nelle donne che hanno già avuto un bambino. I suoi notevoli vantaggi sono la lunga durata d’azione (da 3-5 anni fino 10), i costi che diventano trascurabili su tempi così lunghi, la ridotta necessità di controlli (è sufficiente un pò d’attenzione della donna a se stessa), l’effetto solo locale sull’utero (la spirale non ha effetti, nemmeno effetti indesiderati, sull’intero organismo) e la rapida ripresa della fertilità dopo la rimozione. Soprattutto, la spirale può essere utilizzata senza problemi durante l’allattamento, dopo i 40 anni e in premenopausa. Esistono in commercio anche dei presidi farmaceutici che funzionano come barriera per la contraccezione femminile.
La spugna contraccettiva è un morbido dispositivo a forma di disco facilmente estraibile, imbevuto di uno spermicida che inattiva in modo selettivo gli spermatozoi, che offre una discreta protezione per 24 ore dopo l’inserimento, anche in caso di diversi rapporti sessuali. Altro metodo di barriera femminili è il diaframma. Questo dispositivo ha lo scopo di evitare che gli spermi penetrino attraverso il collo dell’utero ed è considerato metodo efficace, anche se non sicurissimo (indice di Pearl 5-10).
Il diaframma non ha mai avuto grande successo in Italia e il suo utilizzo è ulteriormente diminuito negli ultimi anni, da quando non è più consentita la vendita in Italia degli spermicidi È un peccato perché i vantaggi del diaframma sono notevoli: è possibile utilizzarlo durante l’allattamento, anche subito prima del rapporto, ed è ideale per i rapporti occasionali. A parte la capacità protettiva non elevatissima, un problema del diaframma è l’assenza di protezione dalle malattie sessualmente trasmesse.
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