La morte di Larissa a Sampieri. La Procura di Modica chiede rinvio a giudizio per i genitori e archiviazione per il macchinista

Rinvio a giudizio per i genitori di Larissa, archiviazione per il macchinista del locomotore che investì la bambina rumena lo scorso 9 marzo. Sono le richiesta avanzate a conclusione delle indagini sulla morte della piccola Claudia Larisa Memetel, dal Procuratore della Repubblica di Modica, Francesco Puleio, al Giudice dell’udienza preliminare. I due indagati sono Cati Memetel, 29 anni, e Vasile Memetel, 31 anni, rumeni, residenti a Modica, sono accusati di abbandono di persone minori aggravato e in concorso, tra loro, poichè recatisi insieme alla figlia Claudia Larisa, di appena sei anni, in campagna e in prossimità della ferrovia sita in luogo isolato dopo la stazione di Sampieri, omettevano di esercitare il loro dovere giuridico di cura, assistenza e custodia sulla bambina, allontanandosi da lei e lasciandola sola (in evidente situazione di pericolo dovuto al luogo) sui binari ferroviari all’uscita da una semicurva, dove la piccola veniva investita all’altezza del Km. 349, 350 dalla locomotiva passeggeri in servizio tra Ragusa e Siracusa il cui conducente, pur procedendo a velocità moderata e conforme alle prescrizioni ed azionando tempestivamente l’impianto acustico e quello frenante, non riusciva ad evitare l’impatto, di tal che la bambina, colpita alla schiena dalla scaletta posta sul lato anteriore sinistro del treno, veniva sbalzata nella scarpata prospiciente la massicciata ferroviaria, riportando lesioni (ferita lacero-contusa alla regione palpebrale inferiore occhio destro a forma ogivale; vaste lacerazioni cutanee alla regione dorsale con fuoriuscita muscolo-scheletrico-toracica; frattura del tratto dorso-lombare del rachide con massiva emorragia a seguito dello pneumotorace conseguente al trauma) che ne provocavano la morte immediata. Per la magistratura inquirente modicana, dunque, il macchinista, R.C., 50 anni, non ha alcuna responsabilità sul grave episodio.

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