COSTI DELLA POLITICA, IL CONSIGLIERE PROVINCIALE IGNAZIO NICOSIA FA APPRODARE IN PRIMA COMMISSIONE LE RIFLESSIONI SULLA NECESSITA’ DI SOPPRIMERE PROVINCE E REGIONE: “SALVIAMO SOLTANTO I COMUNI”

“Il dibattito sui costi della politica sta assumendo, da qualche tempo in qua, una dimensione surreale. Si vuole snaturare la funzione stessa dei rappresentanti territoriali, come ad esempio i consiglieri provinciali, pur di salvaguardare i privilegi di chi sta più in alto, come ad esempio i deputati o l’esecutivo regionali. A questo punto la soluzione non può che essere una: sopprimiamo le Regioni”. E’ amara la riflessione del consigliere provinciale del Pdl, Ignazio Nicosia, che, nella qualità di presidente della commissione Affari istituzionali intende avviare un dibattito in seno all’ente di viale del Fante per comprendere cosa è meglio per ridare voce alla politica. “Ne abbiamo sentite di tutti i colori in questi ultimi tempi – continua Nicosia – è come se fosse stata avviata la caccia all’untore ma solo con un obiettivo specifico: penalizzare i “pesci” piccoli. A questo punto, mi butterò pure la zappa sui piedi ma, considerato che il coltello dalla parte del manico ce l’hanno i deputati all’Ars essendo loro che legiferano, auspicando che le riforme siano portate avanti finalmente con i fatti e non con le parole, ritengo sia opportuno procedere con la cancellazione delle Province. Tutto ciò, però, dovrà servire a garantire maggiore autorevolezza ai Comuni, i cui amministratori conoscono nella maniera più approfondita le varie realtà territoriali esistenti. In ultimo, aggiungo che, continuando ancora a subire gli appannaggi di questi “signori”, mi riferisco ai parlamentari all’Ars, che non hanno capito da che parte sta il problema, chiedo che gli stessi decidano di autoridursi, e in maniera drastica, gli stipendi. Basta con quelli che, a tutti gli effetti, possono essere considerati sprechi. Queste mie riflessioni diventeranno oggetto di analisi nel corso di una specifica seduta di commissione oltre ad essere successivamente innestate nel dibattito consiliare”.

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