Scicli. I funerali di Paolo Ferro: La vita va amata. Ciao, Paolo

“La vita è come un vaso di creta: fragile, delicata. Va rispettata, amata”. Don Rosario Sultana parla alla folla commossa che in chiesa e fuori è venuta a a dare l’ultimo saluto a Paolo Ferro. “A volte questo vaso si può rompere, può andare in frantumi. Questo è successo alla vita di Paolo. Ma esiste un vasaio, che può ricomporre il vaso, farlo di ferro, e garantire a noi tutti la vita eterna: é Dio”. La voce do Don Rosario è venata di commozione. Scicli e Donnalucata si sono fermate per dare l’ultimo saluto a questo ragazzo morto in un incidente autonomo, sabato notte, lungo la vecchia Modica-Marina di Modica. C’era il sindaco di Floresta, paesino in provincia di Messina, di cui è originaria la mamma di Paolo, il sindaco di Scicli, la comunità parrocchiale di Donnalucata e il paese nella sua interezza. E c’erano gli alunni della mamma di Paolo, insegnante, che hanno letto delle lettere alla professoressa: “Anche se sta attraversando un momento di grande dolore, speriamo che riesca a trovare la forza di tornare a farci lezione”. Don Sultana ha parlato del momento educativo del dolore. La vita degli altri, la loro morte, deve essere di insegnamento per ognuno di noi. E Paolo ha lasciato un segno. Indelebile.

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