Stalking. Modica: “Quando l’amore diventa ossessione”. Processo per 40enne

Inseguimenti, appostamenti, atti sessuali e scritte provocatorie e volgari. Ci sono tutti i contenuti dello stalking che la vittima ha confermato per filo e per segno al giudice monocratico del Tribunale, Antongiulio Maggiore, durante la sua attesa deposizione che è avvenuta a porte assolutamente chiuse. Una vicenda di amore non corrisposto che veniva espresso oltre i limiti della decenza. E’ stata la presunta vittima, la venticinquenne G.C., che si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Daniela Coria, a tracciare verbalmente senza nulla togliere i contenuti della querela presentata contro il modicano R.M., 40 anni, difeso dall’avvocato Salvo Maltese. La giovane ha raccontato al magistrato, ciò che aveva subito per settimane quando l’uomo si era invaghito di lei, fino a quando, nel mese di settembre del 2010 decise di rivolgersi all’autorità giudiziaria. A seguito di ciò, l’imputato era stato raggiunto da una misura cautelare firmata dal Gip, Patricia Di Marco, su richiesta dalla Procura della Repubblica, che prevedeva il divieto di frequentare i luoghi abitualmente frequentati dalla presunta vittima. Il quarantenne, secondo il racconto della ragazza, si sarebbe, addirittura, “esibito” fisicamente mentre questa stava percorrendo una strada interpoderale per raggiungere la propria abitazione. Dall’interno dell’auto, secondo l’accusa, avrebbe mostrato i genitali e si sarebbe toccato ripetutamente(atti osceni che avrebbe commesso due volte). Non contento, l’avrebbe seguita con insistenza e, addirittura, avrebbe scritto sulla carreggiata dell’arteria che la donna percorreva, frasi farneticanti che contenevano la descrizione delle sue dimostrazioni fisiche. Probabilmente, però, non conosceva a fondo la sua “amata”, visto che nel messaggio stradale si era rivolto a “Valentina”, che non è assolutamente il nome della parte offesa. Il giudice ha dichiarato chiuso il dibattimento. La sentenza è attesa per il prossimo undici novembre.

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