Crisi agricola. Vittoria, l’assessore Gurrieri commenta la nota dei vescovi del sud est siciliano

L’assessore alla Trasparenza del Comune di Vittoria, Piero Gurrieri, interviene sulla presa di posizione dei Vescovi di Siracusa, di Noto e di Ragusa, che con una nota congiunta hanno assunto una decisa posizione sulla necessità di coordinati interventi legislativi che pongano riparo all’intensificarsi dei meccanismi di riscossione e alle conseguenti esecuzioni intraprese dalla Serit Sicilia nei confronti dei titolari delle piccole e medie imprese agricole. I vescovi hanno sottolineato, in particolare, che tale sistema costringe all’insolvenza, “facendo scattare il meccanismo ipotecario sui beni anche per debiti di modesta entità”.
“Il comunicato dei Vescovi delle Chiese del Sud Est – dichiara Gurrieri – segnala l’assoluta centralità di questo problema, che ha ormai assunto connotazioni devastanti, ed assume una particolare importanza, superando i confini regionali, per l’autorevolezza morale dei suoi estensori, i quali giustamente, partendo da una riflessione generale sulla dignità della persona umana e sulla necessità che le azioni dei pubblici poteri e delle pubbliche autorità siano sempre intimamente guidate ed ispirate dai principi dell’etica, hanno sottolineato i serissimi rischi di rottura della coesione sociale che politiche di riscossione generalizzate e spesso condotte in modo indiscriminato stanno determinando nel nostro territorio. Per questo, nel ringraziare in particolare il Vescovo della nostra Diocesi, monsignor Paolo Urso, per l’importantissimo richiamo, non posso, come pubblico amministratore, che dirmi assolutamente concorde con quanto opportunamente segnalato tanto dalla Chiesa locale che dal Tavolo provinciale delle organizzazioni e dalle stesse amministrazioni locali della provincia, augurandomi che i rappresentanti delle istituzioni pubbliche centrali e regionali (cui compete innanzitutto ipotizzare le possibili soluzioni legislative e amministrative) sappiano raccogliere un appello che promana dall’intera società civile e da un territorio duramente provato dalla crisi economica che stiamo attraversando, consentendo per questa strada a migliaia di imprese – moltissime delle quali familiari – che sulla laboriosità hanno fondato la propria storia, di poter guardare al futuro con fiducia”.

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