Modica, perquisizioni nell’ufficio di un dipendente comunale

Gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica ieri mattina si sono presentati presso la sede decentrata del Municipio di Corso Umberto dove hanno eseguito una minuziosa perquisizione nell’ufficio di un dipendente comunale per poi spostarsi nello studio privato dello stesso, un cinquantenne tecnico modicano. La presenza degli inquirenti non è passata inosservata e ieri mattina c’era molta apprensione in giro per gli uffici anche perchè gli altri lavoratori, ma anche cittadini, non erano a conoscenza di ciò che si stesse cercando e che la perquisizione riguardasse solo un dipendente. Pare che, nell’ufficio municipale, non sia stato trovato nulla di particolarmente rilevante. Sarebbe stato sequestrato solo il timbro personale dell’indagato. La Procura della Repubblica gli ha contestato il reato di truffa aggravata, accusa che, è necessario sottolineare, non avrebbe nulla a che fare con l’attività svolta i Comune ma riguarderebbe l’attività privata ta giacchè essendo l’uomo un geometra regolarmente iscritto all’albo professionale può svolgere, part time, tale lavoro. Tutto sarebbe scaturito da una querela da parte di un cittadino il quale ritiene il cinquantenne responsabile di una truffa in suo danno. Subito dopo la perquisizione nell’ufficio comunale ubicato al Palazzo della Cultura, dove da qualche tempo è stato trasferito rispetto al precedente incarico che ricopriva all’Ufficio Tecnico, la polizia giudiziaria si è spostata nello studio privato e poi ha invitato l’interessato in Procura dove è stato interrogato in merito ai fatti, ovviamente, denunciati alla presenza del suo difensore, l’avvocato Salvatore Poidomani. L’uomo ha potuto, così, chiarire la sua posizione in riguardo.

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