Festa Democratica: Dibattito tra i sindaci di Modica e Bari

Poche settimane, fa gli sono mancati 4 voti per diventare presidente nazionale dell’Anci: per un soffio, il Sud Italia ha perso l’occasione di arrivare finalmente alla guida dell’Associazione dei Comuni. Il sindaco di Bari Michele Emiliano è stato, ieri sera in piazza Matteotti, l’ospite d’onore della Festa Democratica.
“Per un sindaco del Sud”, ha raccontato Emiliano “è praticamente impossibile diventare presidente dell’Anci, perché il Nord ha molti più comuni, anche se sono molto più piccoli. La mia elezione si sarebbe potuta concretizzare solo con segnale di sensibilità e attenzione. In questo senso era stata chiara l’indicazione del Pd a livello nazionale. Ed è da segnalare che il Piemonte, con Piero Fassino in testa, ha votato compattamente per me: un grande gesto, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia”.
Questo, e altri temi di peso – la politica nazionale, le alleanze, le difficoltà di amministrare gli enti locali – hanno animato un dibattito durato più di due ore. Emiliano ha messo la sua esperienza a confronto con quella del sindaco di Modica Antonello Buscema, alla presenza dei deputati regionali del Pd Roberto Ammatuna e Giuseppe Digiacomo, entrambi ex sindaci delle loro città, Pozzallo e Comiso.

In primo piano anche il tema del rapporto con i cittadini, per i sindaci di un centrosinistra “che a volte paga” secondo Emiliano “un eccesso di serietà, un difetto per l’attuale politica italiana”.
Eppure lui, ex magistrato che in Sicilia ha lavorato da giovane al fianco di Falcone e Livatino, ha fatto della serietà una ragione di affidabilità: a testimoniarlo bastano i 29.532 fan sulla sua pagina Facebook, trasformata in uno spazio di confronto quotidiano. “La mia esperienza è simile a quella di Antonello Buscema. A Bari, nel 2004“ ha ricordato Emiliano “ho vinto nelle stesse condizioni: grazie ad una forte spinta della società civile, contro un predominio del centrodestra che sembrava incrollabile. E in Comune le cose non erano diverse da quelle di Modica: una grave situazione finanziaria, con un enorme disavanzo e bilanci falsati. In questi 7 anni, ho fatto scelte forti e coraggiose, da una determinata lotta all’evasione e all’elusione (come a Modica, per esempio, negli anni precedenti non si era fatta pagare l’Ici sulle aree edificabili) fino all’aumento graduale della pressione fiscale. Ebbene, oggi il Comune di Bari ha addirittura un avanzo di 160 milioni di euro che, se si allentasse il patto di stabilità, sbloccherebbe enormi investimenti per il territorio”.
Un grande incoraggiamento, per l’Amministrazione modicana, che sta già seguendo la stessa strada per il risanamento finanziario.

E le alleanze? A Bari il Pd governa con Api e Udc, più o meno come a Modica governa con l’MpA: “Ciò che è importante in questi casi” ha sottolineato il sindaco Antonello Buscema “è che si tratti di alleanze fondate su patti amministrativi ratificati dagli elettori, e non di cambiamenti avvenuti in corsa. Per questo penso che anche alla Regione, se le inchieste giudiziarie fugheranno effettivamente ogni dubbio sui rapporti di Lombardo con la mafia, tanto vale che il Pd abbia il coraggio di entrare in una Giunta politica, di fare le riforme urgenti per la Sicilia, e poi di andare al voto per sottoporre questa alleanza agli elettori”.
“Il Pd regionale” ha detto in questo caso Roberto Ammatuna “piuttosto che continuare a dividersi tra coloro che vogliono stare con Lombardo e coloro che non ci vogliono stare, dovrebbe scegliere una terza via: chiedersi come stare con Lombardo. E risolvere quella che attualmente mi sembra una situazione di subordinazione”.
E Pippo Digiacomo, reduce dalla Direzione regionale in cui al Pd ha deciso di applicare anche alle prossime elezioni amministrative lo schema dell’alleanza con il Terzo Polo, ha aggiunto: “Il Pd deve fare anche in provincia di Ragusa una scelta di responsabilità per scardinare il sistema di potere del centrodestra. Andare da soli significa rischiare una sconfitta che peserebbe sul centro sinistra per i prossimi decenni”.
“Anche a livello nazionale” ha commentato a questo proposito Michele Emiliano, che peraltro viene dalla Puglia, regione da cui a sinistra del Pd sta partendo l’ascesa di Nichi Vendola “il Pd deve imparare la formula di una grande alleanza e ad assumersi la responsabilità di indicare un soggetto rappresentativo che la guidi: penso anche ad un soggetto terzo, una figura autorevole nel panorama politico italiano, che sia in grado di tenere insieme tutti i soggetti che vogliono il cambiamento, e di guidarci verso la soluzione del caso italiano”.

Tanta politica, tante proposte, tante prospettive, dunque, in questa Festa Democratica.
E anche qualche curiosità. Ad accomunare Michele Emiliano e Antonello Buscema, c’è anche lo sport: ex cestista il primo, appassionato di calcio e atletica il secondo. A cosa serve in politica? Emiliano non ha dubbi: “E’ il luogo dove impari a rispettare le regole”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa