Modica, Vito D’Antona: “Bisogna cambiare rotta per risanare il Comune”

Il drammatico ritardo nei pagamenti che in queste settimane sta interessando il Comune di Modica non può lasciare nessuno indifferente, né è possibile una gestione ordinaria di una vicenda che riacquista i contorni di una vera e propria emergenza.
Ancora una volta, come ormai avviene ciclicamente dall’autunno del 2005, la situazione finanziaria presenta un quadro preoccupante, nel quale i dipendenti del Comune devono percepire due mensilità, i lavoratori delle cooperative sociali devono riscuotere quindici mensilità, i dipendenti della ditta appaltatrice del servizio di igiene urbana tre mesi e i dipendenti della Spm cinque mesi, mentre si accumulano i debiti verso i fornitori del Comune e continuano gli atti ingiuntivi, o peggio, come nel caso del Palazzo delle Poste, il pignoramento e l’imminente vendita all’asta.
“Come è stato sottolineato nella recente seduta del Consiglio Comunale – dice il consigliere comunale di Sel, Vito D’Antona – alla presenza dei dipendenti delle cooperative sociali, nel giudicare generiche quanto inadeguate le risposte fornite dell’Assessore al Bilancio, ribadiamo responsabilmente, e lontani da facili strumentalizzazioni del problema, la proposta di predisporre un rigoroso piano di pagamenti a medio termine, che tenga conto di riscossioni di entrate vere e certe, nella entità e nei tempi, coinvolgendo le organizzazioni sindacali, nel tentativo di evitare esasperazioni tra i lavoratori o forme di “guerra tra poveri”.
Abbiamo ragione di temere che la crisi di liquidità che sta interessando il Comune si acuirà nel prossimo futuro, sulla base di elementi oggettivi: un drastico ridimensionamento dei trasferimenti dello Stato e della Regione discendenti dalle ultime manovre finanziarie del Governo nazionale e del Governo regionale, le modalità di riscossione in via diretta del Comune delle entrate della tarsu e del consumo di acqua, in alternativa alla riscossione tramite esattoria (sistema che garantiva una immediata anticipazione sui ruoli, fornendo preziosa liquidità di cassa), la persistente lentezza nel recupero delle somme iscritte a ruolo di tarsu, acqua e sanzioni, e, infine, la necessità di tempi lunghi per la riscossione delle entrate basate sull’evasione, entrate sulle quali è stato costruita una buona parte del bilancio 2011.
Riteniamo urgente, infine, per dare risposte immediate, che venga chiesta una anticipazione straordinaria alla Regione, come avvenne nel 2009, oltre ad una correzione di rotta nella strada del risanamento finanziario”.

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