Ingiurie, in appello riformata la sentenza del giudice di pace contro uno sciclitano

Riformata dal giudice monocratico del Tribunale di Modica, in sessione d’Appello, Lucia De Bernardin, la sentenza di condanna del sei luglio 2010 del Giudice di Pace di Scicli a carico dell’imprenditore Angelo Puccia, accusato di ingiure nei confronti del Direttore del Giornale di Scicli, Francesco Causarano. Puccia, difeso dall’avvocato Bartolo Iacono, era stato condannato dal giudice di Pace al risarcimento danni di diecimila euro per la parte offesa e di cinquemila euro in favore dell’Associazione Culturale “Il Giornale di Scicli”. Nell’occasione Puccia fu assolto del reato di lesioni poiché il Causarano aveva lamentato in querela di essere stato colpito con un pugno dall’imputato il 4 maggio 2006 ed in quella occasione aveva sostenuto pure di ssere stato ingiuriato. Francesco Causarano era patrocinato dall’avvocato Giovanni Riccotti La Rocca. Il magistrato modicano ha confermato la sentenza di assoluzione per il reato di lesioni, la condanna per il delitto di ingiuria alla pena i 350 euro di multa e riformato la condanna al risarcimento del danno per tale reato, riducendo l’importo a trecento euro. Ha, altresì, escluso la legittimazione dell’Associazione Culturale “Il Giornale di Scicli”, rappresentata e difesa dall’Avvocato Francesco Riccotti, a costituirsi parte civile nel processo e, conseguentemente, ha annullato la condanna al risarcimento dei danni di cinquemila euro disposta in primo grado. E’ di tutta evidenza come, nel caso di specie, il Tribunale di Modica non abbia ritenuto in alcun modo ricollegabile il reato di ingiuria addebitato al Puccia ad una lesione del diritto di cronaca e di libertà della stampa o ad un più generale interesse ascrivibile agli scopi dell’Associazione Culturale Il Giornale di Scicli.

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