Lettera aperta ai parlamentari Nazionali e Regionali e agli Amministratori Locali di Ignazio Abbate.

La grave crisi che stanno subendo le aziende Artigiane e Commerciali della nostra Provincia, non ha riscontri in nessuna crisi precedente, ormai le aziende di trovano a dover fronteggiare una grave crisi economica che stà provocando un continuo aumento dei licenziamenti e la chiusura di centinaia di aziende. E’ questa una parte del contenuto di una lettera aperta ai parlamentari Nazionali e Regionali e agli Amministratori Locali del consigliere provinciale di Ragusa, Ignazio Abbate,secondo cui interi settori produttivi dei due comparti, in particolare, l’edilizia, il tessile, l’abbigliamento, la ceramica, il metalmeccanico, l’autotrasporto etc. vedono quotidianamente ridurre ordininativi, fatturati e numero di dipendenti. “Nella nostra provincia – dice – si è determinata una vera e propria emergenza economica riconducibile a fattori economici, sia strutturali intrinseche del nostro territorio e ad effetti di natura internazionale che vanno affrontati subito per salvare imprese e posti di lavoro, dall’approvazione di tutti i bilanci Nazionali, Regionali e Locali, nulla si è deliberato a sostegno delle classi produttive in difficoltà, in particolare per i comparti Artigiani e Commerciali;

per questi comparti rispetto ai provvedimenti timidamente approvati fino ad ora, altro bisogna attuare per mettere in campo misure eccezionali per riuscire a superare la grave crisi.

Ogni giorno movimenti spontanei e singole imprese, gridano ad alta voce il malessere di cui sono afflitti, cercando ognuno con i propri mezzi e le proprie competenze di far capire alla classe politica, tutta, che bisogna legiferare nella giusta direzione.

ogni giorno io come Consigliere Provinciale e come rappresentante di migliaia di aziende agricole in difficoltà, tento di portare a conoscenza le richieste degli imprenditori iblei, in particolare ho sempre chiesto di intervenire con norme e provvedimenti straordinari e urgenti per rispondere alle precise richieste delle imprese ragusane;

è impensabile che la ripresa economica della nostra provincia non passi attraverso una riduzione della pressione fiscale, attraverso la revisione immediata degli indici di congruità e degli studi di settori per le PMI siciliane, dal blocco e dal cambiamento delle procedure di recupero dei debiti fiscali e previdenziali, consentendo la loro rateizzazione e l’abolizione in contemporanea delle sanzioni, degli agi e degli interessi di mora, di nuove norme che prevedono l’uso immediato dei fondi Pubblici Europei, Nazionali e Regionali, che consentono l’attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga per i dipendenti del settore dell’artigianato e del commercio e l’attivazione degli ammortizzatori sociali ordinari per i dipendenti delle PMI”.

con procedure nuove anche attraverso gli enti bilaterali e i contratti di solidarietà, dalla rivisitazione del patto di stabilità, regionalizzandolo per il triennio 2011/2013, lo snellimento delle procedure burocratiche, con il lancio di un piano

straordinario di edilizia pubblica per interventi di manutenzione ordinarie e straordinarie di edifici pubblici, scuole, strade, etc., del pagamento immediato da parte di tutte le Pubbliche Amministrazioni di quello che è dovuto alle imprese per servizi, forniture, lavori, un intervento straordinario per il credito con la creazione di un tavolo Regionale di monitoraggio del mercato del credito ordinario siciliano, con lo stanziamento di un’adeguata dotazione finanziaria dei capitoli di bilancio Regionale per il credito agevolato alle imprese artigianali e commerciali con la predisposizione di un relativo fondo di garanzia da affiancare a quello già esistente dei Confidi.

Il rilancio della nostra Provincia, può avvenire solo da un sostegno ai comparti produttivi artigianali, commerciali e agricoli che potranno fare sistema, visto che loro tre sono primari e indotto nello stesso tempo.

L’occupazione dei nostri giovani può solo trovare risposte nel privato considerato che la Pubblica Amministrazione, così come è stata concepita negli ultimi decenni, ha prodotto solo il collasso dei bilanci delle Amministrazioni Pubbliche, che non riescono più a sopportare il carico occupazionale, mettendosi in condizioni di non poter più investire in infrastrutture e servizi.

Spero che il grido di dolore che le decine di migliaia di aziende iblee, venga una volta per tutte recepito da Voi, che avete avuto la delega per fare gli interessi esclusivi del nostro territorio, che ormai non può più sopportare continui ritardi negli investimenti infrastrutturali, e nella fariginosità della burocrazia delle Pubbliche Amministrazioni.

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