Processo “Modica Bene”. La difesa: “giudicare senza ulteriori indugi”

“Si è voluto condizionare l’opinione pubblica con la diffusione di atti e verbali del processo”. Reazione dei difensori dopo la decisione del Gup del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, di dichiarare inammissibile la produzione di nuove eventuali prove nel processo “Modica Bene”, in particolare le dichiarazioni e le registrazioni fatte dall’imputato Bruno Arrabito che tirava in ballo altri imputati. “Una decisione – spiega l’avvocato Mario Caruso, difensore di Giuseppe e Carmelo Drago – peraltro ampiamente prevista dal collegio difensivo e certificata da un’ordinanza che ha sancito la strumentalità della richiesta. Soprattutto, prendiamo atto della fissazione dell’udienza finale del processo per il prossimo 25 novembre, nella consapevolezza che proprio questo chiedevano gli imputati: essere giudicati senza ulteriori indugi. La diffusione alla stampa di atti e verbali, a questo punto estranei al processo, è stata favorita con superficialità e precipitazione, ne acclarata, a questo punto, anche dal provvedimento del giudice, senza alcun contraddittorio e senza che ci fosse data la possibilità di chiarirne l’autenticità e la reale portata rispetto a un presunto dichiarante, peraltro mai divenuto reo confesso, che aveva reso tali dichiarazioni mentre veniva arrestato per altri reati, in un contesto che certamente non fa presupporre serenità, lucidità ed attendibilità”. Caruso, che giovedì ha concluso la sua lunga arringa, promulgata in due diverse udienze, in conclusione del suo intervento ha chiesto “perché si sia voluto distruggere un intero partito politico(UdC, ndr)”

“Adesso – conclude – attendiamo in silenzio la sentenza, com’e’ giusto che sia e come dovrebbe essere costume di chi ha delicate responsabilità sulla vita, e non solo sul certificato penale, di qualsiasi cittadino ancora non giudicato, tantomeno condannato”.

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